Domenica prossima l’Associazione per la ricostruzione del Partito Comunista nel quadro ampio della sinistra di classe e di un fronte democratico contro la guerra» (sito Internet: www.ricostruirepc.it) promuove un incontro nazionale per il varo di una Costituente comunista.

L’assemblea si terrà a Roma presso il Roma Meeting Center in Largo dello Scautismo 1 (zona piazza Bologna) dalle ore 14,30 alle ore 18.
L’iniziativa rappresenta un primo momento di sintesi della discussione sviluppatasi in decine e decine di assemblee già tenutesi in giro per l’Italia (alle quali hanno partecipato oltre 4 mila compagni/e) in vista dello specifico obiettivo per cui l’Associazione è nata: lanciare nel nostro Paese un processo aperto per la riaggregazione delle comuniste e dei comunisti, ovunque collocati, con o senza tessera di partiti, ma uniti da un’affine cultura politica.

Le esperienze fallimentari degli ultimi anni mostrano che occorre una forza politica comunista unificata e rigenerata, non settaria né subalterna all’opportunismo delle mode correnti, che si ponga in un rapporto di dialogo costruttivo nell’ambito della sinistra di classe e, all’interno di questa, offra un proprio contributo unitario: senza cessioni di sovranità sulle questioni di fondo, ma capace di trovare volta a volta la sintesi strutturata e non occasionale dell’unità d’azione.

È un obiettivo ambizioso, ma cionondimeno ineludibile, in quanto dettato dall’urgenza di superare l’attuale frammentazione e, con essa, l’attuale irrilevanza politica e sociale.
Nel corso di questi mesi abbiamo avuto modo di misurare le difficoltà del compito, ma abbiamo anche riscontrato che sono tantissimi coloro che salutano questo percorso con rinnovato entusiasmo, sottolineando anzi il ritardo con cui esso si è profilato: «Finalmente, era ora!».

Il fatto è che, in una fase politica che si presenta delicatissima per tutta la sinistra nonché caratterizzata da un’accentuata mobilità politico-organizzativa, è per molti tutt’altro che sorprendente che, tra le costituenti in gestazione a sinistra del Partito Democratico (cui guardiamo ovviamente con attenzione), vi sia comunque nel nostro Paese un ampio spazio per la Costituente delle comuniste e dei comunisti.
È un fatto che negli ultimi decenni, dallo scioglimento del Pci in poi, l’onda neoliberista si sia abbattuta pressoché incontrastata su un mondo del lavoro e del non lavoro privato di rappresentanza politica: un’involuzione da invertire non attraverso improvvisate alchimie elettoralistiche ma sulla base della costruzione di fondamenta solide.

A cominciare da una netta collocazione anti-imperialista, da cui operare contro il riarmo e contro la guerra, e da un vero insediamento nei luoghi del conflitto di classe, così da offrire una sponda credibile ai proletari e al grosso della popolazione del nostro Paese, ai tanti giovani che non vedono più un futuro davanti a sé.

Proprio in questi giorni, il popolo greco ha offerto a tutti un esempio di coraggio e dignità, indicando la strada per prendere nelle proprie mani il proprio destino.

È lo stesso coraggio e la stessa dignità di chi nel nostro Paese punta a ricostruire un unico partito comunista all’altezza dei tempi: questo è l’obiettivo del processo costituente che inaugureremo domenica prossima.