Messa alla corda dal probabile ricorso di alcuni parlamentari alla Corte costituzionale alla fine Margrethe Vestager ha ceduto. I documenti resi pubblici ieri sullo spinoso tema Ita-Alitalia sono in risposta alle «richieste di accesso pubblico agli atti» da parte di sindacati, associazioni, semplici lavoratori.
A quattro mesi dal via libera condizionato a Ita ecco dunque la desecretazione del documento di 78 pagine con cui il 10 settembre la commissione Europea si è espressa sull’aiuto di stato a Alitalia il 10 settembre scorso con la «decisione» che ha spianato la strada al decollo della nuova compagnia perché l’ha sollevata dalle multe per aiuti di stato comminate ad Alitalia.
Un decollo molto ritardato e condizionato da paletti incomprensibili che, riletti con gli occhi di oggi, sembrano scritti apposta per avere una compagnia nana con un costo del lavoro bassissimo: le condizioni migliori perché Lufthansa la possa comprare come ha proposto qualche giorno fa, sebbene tramite il «prestanome» Msc.
I documenti della Ue sono pieni di omissis e ripercorrono le tappe della lunga vicenda Alitalia. Il ricorso comune di Ryanair e Iag (British e Iberia) del 2017 si è concluso solo quattro anni più tardi. Si viene dunque a scoprire che Lufthansa quell’anno cercò di accaparrarsi buona parte del ramo Aviation di Alitalia per un solo euro. Non che oggi le condizioni siano molto differenti: i tedeschi entreranno nel capitale con poche centinaia di milioni di euro – forse anche meno di 400 per avere la maggioranza – di una compagnia senza debiti, con un quarto dei dipendenti – 2.500 contro 10 mila – e che riempirà i suoi voli intercontinentali più redditizi.
Insomma, una tempistica perfetta e sospetta che si è chiusa con il parere di qualche giorno fa della Commissione Ue che permette a Lufthansa di poter comprare Ita perché ha già rimborsato oltre il 75% del prestito da 9 miliardi ricevuto dalla Merkel durante la pandemia.
«La Ue e il governo, incalzati dalle nostre richieste di accesso alla lettera, nonché dai ricorsi alla corte Costituzionale sulla illegittimità di un voto parlamentare senza consentire l’accesso alla lettera secretata e citata all’articolo 7 del decreto Infrastrutture, hanno deciso di pubblicare un documento, privandolo però da qualsiasi dato da cui sarebbe stato più facile dimostrare l’aleatorietà di un piano industriale. La lettera manifesta che il governo attuale ha accettato di ultimare la liquidazione della compagnia di bandiera come dettato dalla Ue fin dal 2000», denuncia Antonio Amoroso della Cub.
«Dovrebbe far riflettere che sostanzialmente la commissione Ue abbia definito gli assetti del trasporto aereo italiano, di fatto depauperando le possibilità per l’unico vettore italiano rimasto in vita – commenta Fabrizio Cuscito della Filt Cgil – . Questo governo è rimasto perfettamente in linea con i precedenti in tal senso».