Arturo Stàlteri non è solo la colta, affascinante voce radiofonica che su Radiotre introduce e commenta con pacatezza, competenza e senso dello humour la selezione dei brani musicali classici. È anche un pianista e compositore brillante, che nel corso degli anni ha inanellato una bella serie di opere, a partire dalle seminali avventure con i Pierrot Lunaire nella gloriosa stagione del migliore progressive rock italiano. Mertens e Einaudi,  il minimalismo storico, Satie e Debussy, tutta linea più lirica del pianismo jazz e prog, molto camerismo sono alcuni dei i suoi riferimenti musicali, sia per quanto concerne il suono che per la scrittura. All’interno di questo nuovo e decisamente interessante progetto discografico, tutto ruota attorno al numero tre: con meditate riprese da Trilogy di Keith Emerson, Rosso Napoletano di Tony Esposito, e dediche o ispirazioni per Scarlatti e Bo Hansson. Col violoncello di Laura Pierazzuoli e il flauto di Federica Torbidoni a completare partiture luminose e sottilmente malinconiche.