Schiaffi e pugni contro il cronista. Poi ancora calci nella schiena quando è finito a terra. Michele Santagata, fondatore e redattore del giornale on line Iacchite’, è stato pestato brutalmente.

Alla fine, prima di andare via, gli aggressori hanno mormorato poche frasi di rivendicazione, intimandogli di non occuparsi più di una delle tante inchieste giudiziarie che ipotizzano connivenze tra i livelli politici, le istituzioni la mafia in Calabria.

Una vicenda come tante altre, quella trattata da Iacchite’, che attende verità nelle aule dei tribunali.

L’agguato è avvenuto in pieno centro, di pomeriggio, a cento metri dalla questura di Cosenza. A salvare Santagata sono state le persone che a quell’ora erano in coda davanti agli uffici Inps. Di fronte alle urla dei passanti, gli aggressori sono scappati via in auto.

Saranno le numerose telecamere a circuito chiuso installate in zona a guidare gli inquirenti sulle loro tracce.

 

 

Michele Santagata, insieme ad un altro giornalista, Gabriele Carchidi, da alcuni anni è redattore di articoli al vetriolo contro la classe politica calabrese, i vertici della procura della Repubblica di Cosenza, i malavitosi più o meno noti nel territorio.

Insieme hanno racimolato 184 querele, gran parte delle quali conclusesi con assoluzioni. Le loro inchieste giornalistiche non risparmiano nessuno, adottano un linguaggio rude e tinteggiato di feroce ironia, denunciano l’esistenza di una cupola politico-mafiosa al vertice della Calabria, riguardano sia personaggi potenti sia soggetti di secondo piano del mondo imprenditoriale e politico locale, sono spesso frutto di fonti, documenti e materiali provenienti dagli uffici giudiziari e da personale al servizio degli organi inquirenti.

«La vile e violenta aggressione che ho subito ieri – spiega Santagata – ricorda molto, volendo usare una metafora letteraria, il colpo di coda di Moby Dick che mozza di netto la gamba al capitano Achab. Già, perché quello che ho subito ieri ad opera di due uomini appostati da tempo nei pressi della nostra redazione in attesa del momento propizio per aggredirmi, è un agguato che sa molto di colpo di coda. Un gesto estremo – prosegue il cronista aggredito – di chi oramai si sente alle strette. Di chi sa bene che in questa partita si gioca il tutto per tutto e non si rassegna ad un destino già scritto, e quando si è alle strette o in una strada senza via d’uscita, la reazione, per chi è abituato a vivere nella miseria della sottocultura malavitosa, non può che essere la violenza».

Iacchite’ in dialetto bruzio è un’espressione di stupore dinanzi a una notizia. Stavolta lo stupore si è trasformato in indignazione.

A Santagata in giornata è giunta la solidarietà di tanti lettori, di diversi colleghi della stampa e dei movimenti antagonisti cosentini. Per sabato alle ore 18 è stato organizzato un sit-in di solidarietà davanti alla redazione del giornale.