Si è parlato molto di Pirelli in queste settimane, in relazione alla vendita dell’intera impresa alla società cinese ChemChina, una multinazionale, appartenente per oltre due terzi al governo, che figura al 276mo posto tra le 500 imprese globali elencate da Fortune (21 luglio 2014) con 40 miliardi di dollari di vendite. Si è avuta l’opportunità di leggere interviste dei protagonisti, studi di autori competenti e altro ancora, come inutili prove di scrittori prezzolati. Ricostruzioni fantasiose o attente, pezzi di storia patria, economica e sindacale, sono tornati alla memoria, è stato possibile riflettere di grandi invenzioni, di crolli disastrosi, di errori...