Chi lo aveva definito traditore, talpa, spia, infiltrato, quando non direttamente amico di sistemi autoritari come la Russia che l’ha ospitato, deve ricredersi, o quanto meno fare una pausa di riflessione. A sostenere che le rivelazioni di Snowden sull’attività di spionaggio di massa da parte della Nsa sono state fondamentali per capirne la natura illegale, aprendo così uno squarcio nella giungla della raccolta dei dati, è stata una corte d’appello americana, e non «pericolosi» personaggi come Assange o Manning. La sentenza della corte d’appello americana, infatti, ha rafforzato e riabilitato il ruolo di Snowden: secondo i giudici, con le sue...