Impossibile programmare una stagione quando i numeri della pandemia stanno riprendendo con questa virulenza. E soprattutto, non conoscendo ancora come e in che modo la politica adotterà soluzioni per arginare la recrudescenza del Covid-19. Così ieri a mattina a poco meno di un’ora dalla presentazione della stagione, il teatro alla Scala ha annullato la conferenza stampa, confermando solo gli spettacoli in programma fino a lunedì 19 ottobre. E sarà un «gesto» ideale, visto che si tratta dell’ultima replica di Aida in forma di concerto diretta da Riccardo Chailly Quel giorno, infatti, scade l’ordinanza regionale firmata ieri dal Governatore Fontana, che in sostanza proroga la deroga rispetto ai 200 posti previsti dalle indicazioni nazionali.

Ma è chiaro che in queste ore – quando si sta discutendo la possibilità di un coprifuoco dalle 22 che di fatto costringerebbe alla chiusura tutti i teatri, non è ipotizzabile mettere in cantiere il programma. Dati in perdita, spiegano dal teatro, già con ora la capienza ridotta a 900 posti di cui in media ne vengono occupati 700. Ma se decadesse la deroga, con i 200 posti consentiti non si potrebbe nemmeno riaprire. E all’incertezza economica si aggiunge anche l’impossibilità di far partire la stagione degli abbonamenti: «La normativa – fa sapere il sovrintendente Dominique Meyer– ha ridotto la disponibilità dei posti in sala e conseguentemente la distribuzione è stata rimodulata, rendendo quindi impossibile prevedere le tradizionali formule d’abbonamento per la stagione 2020/2021». La prima del 7 dicembre è come non mai a rischio.

TUTTO è in bilico, anche il programma della prossima settimana che prevede, il 20, 21 e 22, i concerti di Marina Rebeka, Anna Netrebko e Jonas Kauffman. I biglietti per le date sono già venduti, i cantanti – fatta eccezione per il tenore austriaco – sono già arrivati per le prove, ma per la conferma degli spettacoli bisognerà sempre aspettare le decisioni della politica.
In questo clima di incertezza, a Milano La Scala non è ovviamente sola: ieri anche il teatro Manzoni ha annullato gli unici spettacoli in programma da qui a fine mese: «a causa dell’incertezza – si legge in un comunicato – relativa al contenuto della prossima ordinanza regionale in merito alla capienza delle sale teatrali e in considerazione dei tempi stretti». Il Piccolo, invece, ha deciso di mantenere invariata la sua programmazione fino a disposizioni ufficiali diverse.