Le disuguaglianze legate al reddito nel sistema educativo sudcoreano sono gravi. Le statistiche dimostrano che la maggioranza di quanti ha preso i voti più alti nell’esame d’accesso al college vive a Gangnam, diceva a gennaio Lim Eun-hui del Korean Higher Education Research Institute. Lo stesso vale per l’ammissione alle università. «È arrivato il momento per la società di trovare una soluzione alla polarizzazione dell’istruzione basata su reddito» continua Lim a colloquio con il quotidiano Hankyoreh.

Il nome del distretto di Gangnam nella capitale Seul è ormai conosciuto ai più anche fuori dalla Corea del Sud. Merito del fenomeno K-pop Psy, che con la parodia dello stile di vita dei nuovi ricchi coreani e sull’aspirazione di molti altri a eguagliarne lo status sociale ha scalato le classifiche della musica globale.

Il rapper coreano, al secolo Park Jae-sang, ha fatto una comparsata anche in Italia. Un esempio di sincretismo andato in scena allo stadio Olimpico in occasione del derby capitolino nella finale di Coppa Italia, sebbene non particolarmente apprezzato dal pubblico: spettacolo prepartita all’americana, musica sudcoreana con il primo artista riuscito a far sfondare il K-pop a livello mondiale.

Il distretto cantato da Psy nel suo Gangnam Style è il simbolo del benessere nel Paese. Il boom immobiliare degli anni Duemila ha fatto volare i prezzi della case alle stelle, ricorda l’Associated Press. Proprietari e speculatori sono diventati ricchi dall’oggi al domani. E le benestanti famiglie del quartiere sono diventate sempre più benestanti. Soprattutto hanno avuto accesso a ciò che nel Paese è uno dei beni principali: la possibilità di un’educazione di alto livello. Per molti sudocoreani sottolinea l’Ap, si tratta di una posizione che i residenti non si sono guadagnati. O meglio non lo hanno fatto con il duro lavoro e il sacrificio, ma semplicemente perché vivono lì.

Due anni fa, in un commento su Hankyoreh, il sociologo Ki Ho-ki della Yonsei University portava un altro esempio della dualità di sentimenti verso il distretto. Il riferimento era alla cosiddetta «sinistra di Gangnam», uno dei temi più discussi durante i suoi corsi universitari. Si tratta di quella che può essere definita la borghesia progressista. Per molti il futuro possibile della sinistra del Paese. Per altri una posa per mostrarsi sofisticati. Secondo Kim si tratta di una posizione che scompagina tanto i conservatori che sentono invasa la loro comunità sia i progressisti che considerano la sinistra legata al movimento dei lavoratori. E che al suo stesso interno deve dimostrare di non essere soltanto uno «stile politico» ma una «politica autentica».