Dopo la Lombardia, arriva il coprifuoco in Campania a partire dal prossimo fine settimana. Il governatore, Vincenzo De Luca, ha lavorato fino a ieri sera all’ordinanza: «La regione ha chiesto al ministro della Salute (che ha dato l’ok ndr) di condividere e disporre la sospensione di ogni attività dalle 23 alle 5 del mattino e degli spostamenti dalle 24, a partire da venerdì». Il comune di Arzano viene dichiarato zona rossa. Infine, viene disposta la limitazione degli spostamenti interprovinciali se non giustificati (con autocertificazione) «da motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali». Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e il collega alla Salute, Roberto Speranza, stanno intensificando le comunicazioni con i governatori, in particolare con il Piemonte che ieri ha adottato misure restrittive.

SPOSTAMENTI NOTTURNI consentiti in Campania solo per motivi di lavoro o per esigenze sanitarie, resteranno aperte attività di prima necessità come le farmacie. Bar, pizzerie, ristoranti dovranno chiudere di sera. De Luca: «La maggioranza dei contagi avviene in famiglia, negli assembramenti notturni e nelle scuole. Soprattutto nelle ultime classi delle superiori». Stare a case, quindi, se però si ha una casa. Durante il lockdown di marzo sono fioccare le multe agli homeless, le associazioni che li tutelano invitano la regione a «trovare soluzioni veloci e sicure. A breve arriverà anche il freddo».

Sulla scuola l’ordinanza ha corretto il tiro: «Autorizziamo da subito progetti speciali per bambini disabili e autistici e, da lunedì, anche le attività delle elementari. I dirigenti scolastici dovranno rivolgersi alle Asl per garantire che ci siano condizioni di sicurezza». Restano chiuse medie, superiori e università (tranne per le matricole), tutte impegnate solo con la didattica a distanza. «In Campania la dispersione scolastica supera il 18%, le aule sono anche un luogo di socialità controllato, dove ci sono le regole e si insegna a rispettarle. Servono interventi mirati» il commento della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

IL BOLLETTINO dell’Unità di crisi campana ieri recitava: 1.312 nuovi positivi (67 sintomatici), meno quindi dei 1.593 registrati il giorno prima ma con meno tamponi processati (10.205 ieri rispetto ai 12.695 precedenti). I guariti sono stati 156, 12 i decessi tra il 13 e il 19 ottobre. In totale in Campania sono 19.458 le persone attualmente positive, 17.345 in isolamento domiciliare. I posti letto di terapia intensiva occupati ieri erano 91 su un totale di 227, la dotazione rispetto a lunedì è aumentata di 114 letti. Sono poi 946 i posti di degenza occupati a fronte di una capacità di 1.100: 175 i letti in più attivati. L’aumento dei posti Covid è stato ottenuto cancellando le prestazioni non essenziali, spostando personale e accorpando reparti.

MANCANO I CAMICI BIANCHI e gli infermieri ma arrivano le divise mimetiche. La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, manderà 100 militari a supporto dei controlli sul territorio. «Ci auguriamo che anche dalla Protezione civile nazionale vengano risposte efficaci», l’affondo di De Luca che proprio alla struttura aveva chiesto sanitari in più. «I posti letto Covid vengono attivati sulla base delle esigenze perché il personale è limitato, per garantire i turni bisogna eliminare le prestazioni non essenziali» ha spiegato il governatore, inaugurando il Covid hotel da circa 200 posti dell’Ospedale del Mare, a Napoli. Nel Covid center di Ponticelli, su 21 infermieri, 15 sono precari: «Eravamo in altri ospedali, ci hanno imposto di venire qui perché chi aveva l’indeterminato ha rifiutato. Non avevamo scelta, altrimenti niente rinnovo. Non abbiamo avuto neanche il famoso premio Covid della regione». I pazienti di cui si occuperanno saranno quelli in terapia intensiva, lavorano e sperano che alla fine saranno stabilizzati. «Abbiamo chiesto alla Protezione civile 600 medici e 800 infermieri. Abbiamo avuto l’ok per 50 medici in più e 100 infermieri, vedremo cosa arriva. Dovremmo avere 55mila dipendenti secondo gli standard ministeriale e invece abbiamo 12mila medici in meno», sottolinea De Luca.

IL MINISTRO DELLO SPORT, Vincenzo Spadafora, attacca il governatore: «Non sta reggendo il sistema sanitario e dei trasporti. De Luca ha fallito». E il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: «È l’inizio di un’escalation che deriva dall’incapacità delle misure messe in atto». A entrambi ha risposto il vice, Fulvio Bonavitacola: «Spadafora dimostra una totale ignoranza». E al sindaco: «Si fa pubblicità». Il segretario dem Zingaretti è tornato a difendere De Luca invitando Spadafora a pensare al suo dicastero.

CGIL, CISL E UIL Campania chiedono di riattivare i ricoveri ordinari e gli ambulatori: «Il provvedimento impatta sui già precari livelli di assistenza, con la sanità territoriale storicamente debole».