Il Convegno internazionale svoltosi a Roma, promosso dal Comitato No Guerra No Nato, si è concluso con l’impegno a costituire «un Coordinamento europeo perché i paesi attualmente appartenenti alla Nato riacquistino la loro sovranità e indipendenza, requisito fondamentale per creare una nuova Europa che contribuisca a relazioni internazionali improntate alla pace, al rispetto reciproco, alla giustizia economica e sociale» e a «collaborare con qualsiasi movimento democratico nel mondo persegua scopi analoghi». Come primo passo, la creazione di «una rete internazionale di informazione, fattore chiave per contrastare la disinformazione e mistificazione dei grandi media». Queste le conclusioni dopo un intenso e affollato dibattito al Centro Congressi Cavour.

Tra i relatori da Italia, Usa, Spagna, Portogallo, Germania, Grecia, Cipro, Svezia, Lettonia, anche i senatori Enza Rosetta Blundo e Roberto Cotti del M5S, e i senatori della Federazione dei Verdi Bartolomeo Pepe e Paola De Pin, quest’ultima prima firmataria del disegno di legge costituzionale «Norme in materia di dichiarazione di neutralità militare dell’Italia e revoca dell’adesione dell’Italia al Trattato Nord Atlantico». Presenti i giornalisti italiani Manlio Dinucci, Giulietto Chiesa, Fulvio Grimaldi, Pino Cabras, Enzo Brandi, e anche padre Alex Zanotelli, il Presidente Onorario della Suprema Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato, il sindacalista Giorgio Cremaschi, Franco Cardini e Massimo Zucchetti, l’europarlamentare lettone Tatjana Zdanoka, il giornalista Usa Webster Tarpley, il deputato cipriota George Loukaides, di Ingela Martensson ex parlamentare svedese, di Dimitrios Konstantakopoulos ex membro del Cc di Syriza, dal Tribunale spagnolo permanente contro la guerra era presente Angeles Maestros, e dalla Germania Reiner Braun del network No to War – No to Nato.

Di notevole spessore storico e politico, l’intervento del magistrato Ferdinando Imposimato, che tra l’altro ha dichiarato: «Nel corso delle indagini che ho fatto sulle stragi commesse in Italia, dalla strage di Piazza Fontana alla strage dell’Italicus, dalla strage di Piazza della Loggia alla strage di Bologna e alle stragi di Capaci e Via d’Amelio, nelle quali sono stati uccisi i miei colleghi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, oltre agli uomini delle scorte, si è accertato che l’esplosivo utilizzato veniva dalle basi Nato. In alcune di queste basi, si riunivano terroristi neri, ufficiali della Nato, mafiosi, uomini politici italiani e massoni, alla vigilia di attentati. Questo è stato riferito da testimoni diretti. E questo accade dai primi anni Sessanta ininterottamente, sicché io sono convinto che la Nato ha avuto un ruolo negativo nella dinamica democratica di questo Paese ma anche di altri Paesi dell’Europa». Il Presidente Onorario della Suprema Corte di Cassazione ha concluso: «Il problema è che la disinformazione e il silenzio della stampa impediscono a gran parte dell’opubblica opinione di conoscere queste tremende verità che debbono essere portare all’esterno di questa sala perché, minacciando la pace e la sicurezza, possono provocare una guerra devastante per tutti quanti noi».