Ho lavorato molto – in paesi, culture e ambienti sociali diversi – con gruppi misti di bambini scolarizzati, con l’obiettivo di renderli consapevoli della loro identità sessuata e di condurli a stringere relazioni realmente umane con l’altro sesso, nel rispetto delle reciproche specificità”. Luce Irigaray.

A seguire 3 direzioni d’azione di contrasto al femminicidio. Un incontro con Federica Giannotta di Terre des Hommes, un movimento da 50 anni impegnato nella protezione di bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento.

Che cosa è In difesa – “È una campagna per la protezione dei diritti delle bambine in diversi paesi del mondo dove lavoriamo già da tempo contrastando e prevenendo alcune forme di violenze che le vedono come vittime predefinite. Siamo presenti in Perù e in Mauritania contro lo sfruttamento domestico delle bimbe schiave, in Costa d’Avorio in difesa delle madri bambine, in Bangladesh di ragazzine costrette al matrimonio, così come in India dove lavoriamo sul contrasto all’infanticidio. Sono azioni che abbiamo raccolto sotto l’insegna “In difesa” perché rispondono tutte all’obiettivo della tutela dei diritti delle bambine e delle adolescenti, che le Nazioni Unite hanno riconosciuto prioritaria su tutte le agende, istituendo lo scorso anno la Giornata Mondiale delle Bambine (11 ottobre)”.

In difesa in Italia – “Qui il femminicidio non colpisce solo le donne: dal 2000 al 2012 le minorenni vittime sono state 140. Siamo presenti nelle scuole medie inferiori di Milano e tra gli studenti universitari di I anno con “Di pari passo”, un percorso di prevenzione della violenza di genere. Il focus è centrato sulle scuole secondarie perché è in quella fascia di età che maturano gli atteggiamenti discriminatori dei ragazzi nei confronti delle coetanee, che possono poi sfociare nei comportamenti violenti da adulti. Inoltre lavoriamo con la clinica Mangiagalli di Milano sulla prevenzione dell’abuso dei bambini e in particolare delle bambine. In collaborazione con il CISMAI, lo scorso settembre abbiamo poi presentato il primo studio sul fenomeno del maltrattamento dei bambini nel nostro paese, gli unici dati esistenti al di là di quelli delle forze dell’ordine”.

Di pari passo – “Nasce in collaborazione con l’Ospedale San Carlo Soccorso Rosa. Abbiamo già lavorato con più di 350 ragazzi e replicheremo. Dai dati sono emerse alcune percezioni chiare: l’idea che la violenza sia un fatto privato, che le azioni compiute verso conoscenti siano meno gravi di quelle nei confronti di estranei, che se il partner usa violenza sulla donna è perché probabilmente influenzato da droga, alcol, o da disturbi psichici, dunque per ragioni inerenti a situazioni considerate limite, e/o che tendono a giustificare i maltrattamenti. Questa la situazione monitorata dai questionari a inizio percorso con percentuali che però registrano una inversione di tendenza in quelli in uscita. Dapprima si lavora sulla percezione delle differenze e sul rispetto, quindi sull’analisi, sullo sradicamento dei ruoli e degli stereotipi di genere e sull’immagine della donna nella pubblicità, nell’informazione e nei videogiochi. Infine si verifica se come si siano modificate le percezioni”.

Nota: “Femminicidio”- secondo l’antropologa e politica messicana Marcela Lagarde, tra le prime teorizzatrici del concetto – indica tutte le forme di violenza che una donna può vivere fino alla morte, comprese quelle perpetrate dallo Stato nel renderle arduo l’accesso alla giustizia.