«Andavano col treno giù nel meridione/ per fare una grande manifestazione». Così la ballata di Giovanna Marini raccontava I treni per Reggio Calabria, come ha ricordato Tonino Perna su questo giornale. Dal “ventidue d’ottobre del settantadue” sono passati 46 anni e sette mesi, e siamo di nuovo lì: ancora Reggio Calabria, ancora i lavoratori e il loro sindacato, ancora un’Italia che vorrebbero dividere e che bisogna unire. E ancora i nemici di allora: i fascisti del “boia chi molla” che tentarono con le bombe di fermare la marea operaia che scendeva lungo lo stivale e oggi rialzano la testa sotto...