«Bisogna permettere a tutti i Paesi e a tutte le persone di potersi vaccinare. È una battaglia di giustizia per affermare la centralità della vita e il diritto alla salute per tutti, una battaglia di civiltà». Con queste parole il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha rilanciato la campagna per la sospensione dei brevetti su vaccini, farmaci e test diagnostici durante una conferenza ospitata ieri nella sede del sindacato.

Alla conferenza hanno partecipato anche alcune delle 120 Ong che sostengono la campagna Right2cure, un’iniziativa dei cittadini europei che sta raccogliendo le firme per spingere la commissione europea a cambiare posizione nei negoziati al Wto e schierarsi con India e Sudafrica a favore della moratoria. Emergency, Medici senza Frontiere, Libera sono intervenute a sostegno: «C’è urgenza di intervenire» ha detto don Luigi Ciotti. «Non farlo è una inerzia omicida, non accelerare ti rende complice. Perché si continua a morire. La moratoria dei brevetti è una questione essenziale di diritto alla vita, che non può essere oggetto di variabili economiche o umori politici»

La campagna Right2Cure ha raccolto finora oltre 220 mila firme in Europa, quasi la metà dall’Italia. L’iniziativa dei cittadini europei è l’unico strumento di democrazia diretta a disposizione nell’Unione. Se raggiungerà il milione di firme, la Commissione Ue dovrà ascoltare le ragioni dell’appello e comunicare, entro tre mesi, se e come intende dare seguito alle richieste dell’iniziativa. Anche Papa Francesco nei giorni scorsi aveva condiviso l’appello alle aziende farmaceutiche. «Compiano un gesto di umanità – aveva chiesto – e permettano che ogni Paese, ogni popolo, ogni essere umano, abbia accesso al vaccino».