Giuseppe Conte vola a Bruxelles per un «ampio confronto» con il gruppo dei Verdi in vista delle elezioni europee dell’anno prossimo. Il leader del M5S lavora da tempo a questo obiettivo, per trovare una collocazione che si trovi nel campo del centrosinistra. Il vertice è stato propiziato dagli ex grillini che nel corso degli anni sono transitati agli ambientalisti e che or a si ritrovano in sintonia con il nuovo corso del presidente del consiglio. «Noi siamo quelli che hanno avviato questo percorso e che si spera che oggi possa trovare una definizione più avanzata – afferma ad esempio Piernicola Pedicini, eletto in Europa nelle liste del M5S e poi passato coi Verdi – ma non so se sono già in grado di concludere».

Dopo la fine del rapporto con Nigel Farage, i 5 Stelle sono rimasti nel gruppo misto. Conte sembra ottimista. «Continueremo ad aggiornarci – spiega – Se si realizzeranno le premesse, e mi sembra che il ‘buongiorno’ ci sia, potremo sicuramente valutare anche un nostro ingresso nel loro gruppo». Poi prende le distanze dal M5S che flirtava con la destra. Parla di un «percorso evolutivo completamente diverso» e spiega che «è cambiato il mondo»: «Quei tempi sono molto lontani». Dopo l’incontro con il commissario del lavoro Nicolas Schmit e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, Conte avverte che l’Italia «rischia di andare in controtendenza rispetto al resto dell’Europa». Ieri al parlamento europeo è stata proposta una risoluzione sul reddito mentre «in Italia si taglia il reddito di cittadinanza». Sul salario minimo chiede di non attendere i tempi della direttiva e «offrire a tutti quei lavoratori che hanno buste paga da fame la possibilità di avere un salario minimo legale, senza trucchetti».