Dopo lo sciopero generale dello scorso 16 dicembre, appuntamento al quale il Movimento 5 Stelle aveva reagito rivendicando il merito della legge di bilancio ma impegnandosi ad ascoltare le rivendicazioni delle piazze, ieri Giuseppe Conte ha incontrato i sindacati per circa tre ore in una sala di Palazzo Madama.

La riunione è servita al M5S per proporre ai segretari generali di Cgil e Uil Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri e al segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga un «accordo di consultazione permanente per contrastare l’evasione fiscale»: «C’è un grande tesoro di oltre 100 miliardi di euro l’anno che si disperde fra i disonesti – hanno detto dal M5S – Dobbiamo premiare gli onesti e questo tesoro consentirà di abbassare le tasse per tutti». Si è parlato, tra le altre cose, di politiche attive per il lavoro, di tutelare i cosiddetti «navigator» e di evitare le trappole da guerra tra poveri della destra che contrappone il reddito di cittadinanza alle forme di assistenza per gli invalidi. Al tavolo c’era Nunzia Catalfo, ex ministra del lavoro e responsabile del Comitato tematico su questi temi nel nuovo organigramma di Conte. E c’era anche la viceministra al Mise e vicepresidente M5S Alessandra Todde, che ha difeso la norma contro le delocalizzazioni che compare in manovra, pur definendola «una mediazione della mediazione». «Ma è un punto di partenza che ha avuto il merito di far affrontare concretamente il tema all’opinione pubblica spingendo la politica a discuterne una volta per tutte», afferma Todde.

Landini ha ribadito le sue critiche al governo «in particolare sulla necessità di mettere al centro la lotta alla precarietà» insistendo sulla necessità «di cambiare le leggi sbagliate ed introdurre un unico contratto di inserimento al lavoro, fondato sulla formazione e indirizzato alla stabilità». «Abbiamo ribadito al M5S, che fa parte del governo, che è necessario cambiare metodo: serve che il confronto venga realizzato prima che le varie forze politiche definiscano le loro mediazioni e le loro soluzioni», ha detto ancora Landini riferendosi alle decisioni prese sul fisco.

Più in generale, il leader Cgil lamenta l’esclusione del sindacato dalla programmazione economica: «Oggi a maggior ragione che stiamo discutendo di possibili investimenti e riforme molto importanti per il paese, pensiamo che non sia accettabile ridurre il ruolo della rappresentanza sociale a osservatori – sostiene Landini – Non ci stiamo, non siamo d’accordo e pensiamo che invece il coinvolgimento del mondo del lavoro deve essere effettivo per fare le riforme di cui abbiamo bisogno».

Conte ha invece assicurato che il dialogo proseguirà e si è espresso per la modifica del patto di stabilità e la prosecuzione delle «politiche espansive». «È evidente che la narrazione che dice che nel paese va tutto bene, comincia a essere cancellata dalla necessità che si affrontino i problemi reali, che invece riscontriamo – ha concluso Bombardieri – Dunque, se c’è ascolto da parte delle forze politiche e del governo, non possiamo che esser soddisfatti».