L’impegno a svuotare entro venerdì l’hotspot di Lampedusa grazie anche all’impiego di due nuove navi quarantena. E poi interventi a sostegno dell’economia dell’isola. «La sofferenza economica, e non solo, merita una risposta forte dello Stato», ha assicurato il premier Giuseppe Conte al sindaco di Lampedusa Totò Martello e al governatore della Sicilia Nello Musumeci, convocati ieri a Roma per un vertice sull’emergenza migranti. Sostegni economici che dovrebbero tradursi in una sospensione delle tasse valida anche per quanto riguarda gli arretrati e che – ha anticipato il sindaco di Lampedusa – potrebbero concretizzarsi già nel consiglio dei ministri di oggi con un decreto.

L’intenzione del governo di affrontare una volta per tutte l’emergenza sbarchi si è vista anche dallo schieramento di ministri presenti al vertice. Oltre a Conte e ai titolari di Interno e Economia, Luciana Lamorgese e Roberto Guerini, la cui presenza era prevista, all’incontro sono stati chiamati a partecipare anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Un vertice che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe servire anche a mitigare, se non proprio a mettere fine, allo scontro in corso da giorni con il governatore della Sicilia, che ha emesso un’ordinanza per chiudere gli hotspot in seguito sospesa dal Tar. Ma soprattutto a rispondere, seppure in ritardo, alle numerose richiesta del sindaco Martello.

Ma oltre a interventi diretti a migliorare le condizioni di vita sull’isola, Conte ha garantito anche un aumento dei rimpatri verso la Tunisia, Paese di origine della maggioranza delle persone sbarcate quest’anno in Italia. E questo grazie anche al nuovo governo entrato in carica in questi giorni nel paese nordafricano. «Ora ci sono le premesse per intensificare i rimpatri», ha spiegato infatti Conte. «Confidiamo di rafforzare il programma dei rimpatri utilizzando anche sistemi più flessibili, inclusi trasporti marittimi». Infine verranno intensificati pattugliamenti in acque internazionali coinvolgendo oltre alle unità della Marina militare, anche i mezzi della Guardia costiera e della Guardia di finanza e in collaborazione con la Marina tunisina. In questo modo, ha spiegato Conte, «miriamo a ottenere un effetto deterrente rispetto a eventuali nuove partenze».

«Sono quasi soddisfatto. Quando le cose dette dal governo saranno nere su bianco e messe in atto sarò soddisfatto», ha commentato al termine dell’incontro il sindaco di Lampedusa Totò Martello. Un’apertura che non trova riscontro nelle parole di Musumeci. «Abbiamo aperto una breccia in un muro di cemento armato» ha detto i governatore siciliano per il quale le posizioni restano comunque distanti. «Restiamo in attesa, non siamo assolutamente soddisfatti perché di risposte concrete non ne sono arrivate. Prendiamo atto della buona volontà».