Oggi pomeriggio alle 15 le camere si riuniscono in seduta comune per l’elezione di due giudici della Corte costituzionale. Due, perché oltre al giudice che manca dall’anno scorso quando Forza Italia non riuscì a coprire il posto riservatogli dal Pd, si è aggiunto Sergio Mattarella nel frattempo salito al Quirinale. Siamo sempre lì, a democratici e berlusconiani che cercano un accordo a due e non lo trovano. Così oggi si ricomincia con la serie di sedute di attesa riempite dalle schede bianche. Servono tre scrutini a vuoto per abbassare il quorum (da 2/3 a 3/5 dei parlamentari). Solo il Movimento 5 stelle prende il passaggio sul serio, offrendo agli altri partiti e all’opinione pubblica una rosa di tre nomi scelti (ma da chi?) in base alle (ottime) competenze. Si tratta della costituzionalista Silvia Niccolai, dell’avvocato «anti Porcellum» Felice Besostri e del costituzionalista Franco Modugno. «Siamo ben disposti a confrontarci sui nomi da voi proposti», scrivono i grillini a Renzi. Che non risponde.