Stavolta sono le Confindustria di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto. Un appello a riaprire subito: «Nel breve periodo il paese rischia di spegnere definitivamente il proprio motore e ogni giorno che passa rappresenta un rischio in più di non riuscire a rimetterlo in marcia». Le imprese tirano in ballo il rischio che «prolungare il lockdown porti molte imprese a non essere in grado di pagare gli stipendi». «Chiediamo di definire una roadmap per una riapertura in sicurezza del cuore del sistema economico, una fase 2 con decisioni condivise con Pa e sindacati». E proprio i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, ieri hanno scritto al premier Conte per sollecitare un incontro per «confrontarsi sulle decisioni che il governo intende assumere sulle attività sospese fino al 13 aprile, nel rispetto della valutazione del Comitato tecnico scientifico».