La Lombardia, la regione più colpita dal Covid, non intende fare passi indietro sui trasporti e mantiene l’ordinanza per la piena occupazione dei posti a sedere. L’assessora leghista Claudia Terzi lo ha comunicato ieri alla Conferenza con i ministri De Micheli, Boccia e Speranza durante la quale le Regioni hanno di fatto chiesto al governo di dare una linea univoca, per evitare la frammentazione del trasporto pubblico locale a settembre, quando gli alunni torneranno in classe.

Ma contemporaneamente si sono perlopiù schierate contro la proposta di limitare al 50% o al 60% i posti a sedere sui mezzi – Friuli Venezia Giulia e Liguria, per esempio, hanno per prime avvertito di non poter garantire un servizio soddisfacente per tutti, studenti e lavoratori, se non si permetterà la piena fruizione dei posti.

Una decisione in tal senso verrà presa solo la prossima settimana dal governo, per ora però rimangono sul tavolo le richieste ai ministri del presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini: erogazione immediata dei 400 milioni del Dl Agosto e snellimento delle procedure di autorizzazione per permettere ai mezzi di svolgere servizi di linea; riforma delle linee extraurbane; decisioni rapide sulla flessibilità degli orari scolastici in modo da adattare il trasporto pubblico locale.

Per permettere una deroga alla limitazione dei posti su bus e treni regionali, il governo starebbe valutando l’installazione di barriere parafiato tra un posto e l’altro. In attesa del parere dell’Inail sulla sicurezza, l’ipotesi sarebbe inserita in un documento condiviso dalla Conferenza Stato-Regioni da sottoporre al Comitato tecnico scientifico. Intanto il tavolo con Miur, Regioni, province e comuni sta studiando una proposta di modifica dei tempi di entrata nelle scuole medie e superiori nell’arco di fasce orarie comprese tra le 7.30 e le 9.30, con relativo adeguamento delle corse di bus e treni locali.