«Il problema delle mafie, ma anche dei fenomeni connessi della droga, della corruzione e dei disastri ambientali prodotti dalla criminalità organizzata, è che sono diventati nella testa di troppa gente normalizzazione. C’è bisogno di un sussulto prima che sia troppo tardi»: da Casal di Principe in provincia di Caserta dov’era ieri, nel giorno del 28esimo anniversario della morte per mano della camorra di don Peppe Diana, il presidente di Libera don Luigi Ciotti ha lanciato l’allarme sulle mafie, che attraversano una fase «carsica» rispetto agli anni Novanta e Duemila ma restano ancora una presenza che condiziona la vita del paese. «Nella politica il problema delle mafie è un argomento messo da parte – ha proseguito -, è il momento di diventare più presenti in quei contesti scomodi e lontani per essere veramente credibili».

Area nord di Napoli. Frattaminore: dal 5 febbraio in poi esplodono 4 ordigni più raffiche di mitra a scopo intimidatorio. La manifestazione di protesta indetta l’11 febbraio va deserta. La notte dell’11 marzo davanti il cancello della chiesa di San Paolo Apostolo, nel parco Verde di Caivano, nuova esplosione: l’intimidazione è rivolta al parroco, don Maurizio Patriciello, che si contrappone ai clan della zona. Il 7 marzo ad Arzano appaiono manifesti funebri che annunciano la morte del comandante della polizia municipale, Biagio Chiariello, che sta indagando sugli affari illeciti delle famiglie che tengono sotto scacco il rione 167.

Proprio a Napoli, domani, si terrà la manifestazione principale della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera e Avviso Pubblico. Alle 9 il corteo partirà da piazza Garibaldi per arrivare in piazza Plebiscito, dove verranno letti (alla presenza dei familiari) i 1.055 nomi di chi è stato assassinato dalla criminalità organizzata. Alla manifestazione parteciperanno don Ciotti e il presidente della Camera, Roberto Fico.

Al capoluogo partenopeo si uniranno tante altre città in Italia e nel mondo. Iniziative sono previste anche a Milano, Vittoria, Torino, Foligno, Roma, Firenze, Pescara, Scanzano Ionico, Savona, Bari. Appuntamenti in America Latina, a Città del Messico, Bogotà, Buenos Aires, Quito, e in Europa a Parigi, Marsiglia, Strasburgo, Berlino, Monaco, Colonia, Lipsia, Madrid, La Valletta.

«La giornata della memoria e dell’impegno – spiega don Ciotti – non è la retorica. Abbiamo una responsabilità e un impegno: non ingabbiare la memoria del passato, ma farla vivere nel presente. Il nostro paese deve ricordare non solo i nomi importanti, ma tutti quei figli, padri, madri, mariti, mogli il cui dolore dei familiari è uguale e profondo. Il paese deve scrivere quei nomi nelle coscienze perché sono morti per la democrazia, per la libertà».

La manifestazione di Napoli prende il titolo «Terra mia: Coltura – Cultura». Spiega Libera: «Non si tratta di un’attenzione esclusivamente ambientale. Significa rivedere i rapporti di forza e centralità, ripensare alle forme di sopruso operate sull’ambiente per soddisfare un modello di consumo che non è sostenibile, che piega i territori, i lavoratori, che omologa e impoverisce». E ancora: «Alla base della diffusione della cultura e della pratica mafiosa e corruttiva c’è il bisogno, la mancata libertà, che consente l’imposizione e l’assoggettamento. Si tratta di un sistema violento che riguarda molti ambiti e che possiamo disarmare, per recuperare sovranità, protagonismo e libertà».