Sinistra Italiana di allearsi a Napoli con il Pd non ne vuole sapere. Il primo a schierarsi con il sindaco uscente fu lo scorso agosto Stefano Fassina, a dicembre tutto lo stato maggiore di Si è arrivato in città per discutere di Mezzogiorno e ribadire, usando le parole di Nichi Vendola: «Rispetto per Bassolino, ma noi stiamo con Luigi de Magistris».

Eppure i mal di pancia in Sel ci sono. Il coordinatore regionale, Salvatore Vozza, il 10 novembre ha inviato la lettera di dimissioni a Vendola. Tra i motivi di dissidio la posizione assunta per le prossime comunali: «Sel deve essere autonoma dal Pd, ma non subalterna a de Magistris», la posizione di Vozza.
La candidatura alle primarie del Pd di Antonio Bassolino provoca fibrillazioni in Sinistra ecologia e libertà: con l’ex sindaco ed ex governatore hanno condiviso una lunga stagione di governo. Alle comunali del 2011 appoggiarono il candidato dem Mario Morcone, che non arrivò al ballottaggio. Su facebook è persino comparso il gruppo «Sel per Antonio Bassolino sindaco»: l’amministratore non è visibile, anche i 24 ‘mi piace’ sono anonimi. Sulla pagina il primo a essere preso di mira è stato Ciro Borriello, nominato a gennaio del 2015 assessore allo Sport per sancire l’ingresso di Sel nella maggioranza arancione. Ieri è toccato a Tonino Scala e Giancarlo Giordano, candidati a sostituire Vozza, su di loro è scritto: «entrambi devono molto alla stagione bassoliniana (anche iervoliniana) con luci e ombre sicuramente, ma non tutti dimenticano quello che è stato».

Nonostante gli scontenti, a Napoli per Sel l’accordo con il Pd è impossibile: «L’attuale amministrazione – spiega il coordinatore provinciale, Carlo Giordano – ha fatto segnare una discontinuità con il passato e rinnovato la classe dirigente, rompendo vecchie alleanze di potere. Ci sono stati passi avanti su ambiente, beni comuni e la tenuta di spazi di democrazia. Il governo Renzi invece lavora attivamente contro la città e il Sud. In quanto alla pagina facebook pro Bassolino, l’ho segnalata alla polizia postale. Ci sono ambienti del Pd che mal sopportano l’autonomia delle forze di sinistra in città».
Il sindaco de Magistris ha dichiarato di puntare alla costruzione di un movimento in stile Podemos. Intanto, lavora a una serie di liste civiche e conta sull’appoggio del presidente del consiglio comunale, Raimondo Pasquino: nel 2011 candidato sindaco per Udc, Futuro e Libertà e Api, porterà in dote un pezzo di voto centrista. L’altro pezzo, Ncd, è destinato ad andare col Pd anche se dovranno convincere i nostalgici di Forza Italia (che appoggia Gianni Lettieri).
Per ora la campagna elettorale vive sullo scontro tra de Magistris e Bassolino. L’ex pm ha definito Bassolino «il principale responsabile politico di quell’immagine che ha distrutto Napoli nel mondo». Via social la replica ironica: «De Magistris dice che contribuirà a far nascere Podemos in salsa italiana. Non gli è bastato contribuire al successo di rivoluzione civile e di Ingroia».

Il 6 marzo ci saranno le primarie: il Pd cerca un candidato alternativo a Bassolino che ricompatti le correnti. I sondaggi danno i dem quarti. Il consigliere regionale Gianluca Daniele, di Area Riformista e vicino a Epifani, spiega: «La scelta di Bassolino non aiuta. A Napoli c’è in campo il sindaco uscente che viene da sinistra, un candidato di destra anomalo come Lettieri e i 5 Stelle molto forti. Il Pd paga la mancanza di una politica chiara: non abbiamo costruito un rapporto con de Magistris e non abbiamo lavorato all’alternativa per tempo. Servirebbe per vincere un candidato autorevole e di rinnovamento altrimenti ci saranno primarie competitive. Tocca a chi governa il Pd a Roma e Napoli mettere in campo una proposta. A Napoli non ha senso inseguire Ncd, la nostra alleanza dovrebbe guardare a sinistra, alle associazioni e ai movimenti».

In attesa dei gazebo, ci pensa Renzi a fare campagna elettorale. La vigilia di Natale il premier l’ha passata agli scavi di Pompei, a Il Mattino si è lasciato andare a dichiarazioni nostalgiche per Napoli, da cui però si tiene alla larga, per poi affondare il colpo: «Sono molto rispettoso dell’autonomia istituzionale del sindaco de Magistris. Ha parlato di comune ’derenzizzato’, con scarso stile istituzionale. Quando c’è da mettere i soldi su Bagnoli noi lo facciamo». Sullo stesso giornale ieri è stata la volta di Salvo Nastasi, ex direttore generale dello Spettacolo dal vivo promosso esperto di smog e inquinamento dopo la nomina a commissario di governo per Bagnoli da parte di Renzi: «Lo smog è un problema gravissimo ma è bene non dimenticare i problemi di Bagnoli rispetto ai quali, nell’arco di un’intera legislatura, la giunta de Magistris non ha fatto nulla».
Secca la replica di de Magistris: «Nastasi è venuto a fare politica, mandato dal presidente del Consiglio Renzi a espropriare la città».