L’ultimo libro di Daniele Dottorini, La passione del reale. Il documentario o la creazione del mondo (Mimesis, 2018), è un libro da avere, leggere e discutere per la ricchezza delle sue argomentazioni. Forse non tutto persuade totalmente, ma c’è tanta e buona carne al fuoco. Cominciamo subito da uno dei due temi centrali nel volume, ovvero: la definizione di cinema del reale. Si tratta di una formula che oggi è abusatissima e che lo studioso, nel suo discorso, prova a spiegare in modo analitico, attingendo principalmente al pensiero di Alain Badiou. Ora, l’operazione funziona sul piano intellettuale – anche perché...