Ragazzo piccolo e intimamente fragile, Jimmy Somerville possiede però un falsetto potente, che ricorda quello di Sylvester. Ha appena ottenuto un successo planetario, insieme ai tastieristi Steve Bronksi e Larry Steinbachek, con i Bronski Beat, un gruppo synthpop che risente dell’attivismo politico Lgbt dei tre. I precedenti artisti gay, in Gran Bretagna, giocavano sull’ambiguità e il glamour per comunicare il loro messaggio. I Bronski invece si presentano come musicisti omosessuali dichiarati nella loro particolare normalità e persino banalità, se vogliamo, anche se il loro album The Age Of Consent, del 1984, è originale e audace e, oltre che un manifesto politico, un pezzo di storia della musica pop.

IL GRUPPO all’apice del successo non fa certo la classica vita da rockstar, ma Somerville si sente ugualmente a disagio. Lo inquieta la distanza con i suoi vecchi amici del circuito dell’attivismo gay, avverte il pericolo di diventare inautentico, ha paura di successo così enorme, e non lo nasconde. La questione viene posta più volte, finché, nell’85, il cantante lascia la band. Con Richard Coles, pianista dal bagaglio classico e jazz, fonda i Communards, una formazione eminentemente politica fin dal nome, L’album omonimo, che esce nell’86, contiene un attacco alla Thatcher (la dolente ballata Reprise) e l’invettiva Breadline Britain contro il classismo dei Conservatori, e vuole essere politico ancor più di The Age Of Consent. Per Somerville anche i richiami alla disco, al blues e al jazz fanno parte di questo disegno.
È proprio una strepitosa cover in chiave hi-energy del classico disco Don’t Leave Me This Way, con la partecipazione della cantante jazz Sarah Jane Morris, a decretare, una volta uscita come singolo, il considerevole successo del disco. La ripresa dello standard jazz Lover Man è a sua volta estremamente piacevole. Ma anche le canzoni autografe sono riuscite, colme di un’emotività straripante, euforica, dolorosa, che la voce di Somerville esalta denudando ferocemente se stesso e la sua costante paura dell’abbandono, dall’incantevole inno all’amore You Are My World al lirismo di Disenchanted, con un notevole riff elettronico, all’esotismo di So Cold The Night. I brani più acustici, come La Dolarosa o Forbidden Love, esaltano la melodicità del piano di Coles.

IL LEGAME fra i tre Bronski Beat comunque non si spezzerà. È stato proprio Somerville a dare la notizia della scomparsa, poco tempo fa, di Steve Bronski che, dopo quella di Larry Steinbachek del 2016, fa del vocalist l’unico superstite di quella formazione. In occasione del 35° anniversario di Communards, la London ha fatto uscire in doppio cd o doppio vinile l’edizione espansa dell’album che, oltre alla tracklist del disco originale, contiene una fantastica messe di b sides, bbc session, remix e rarità.