L’ex ministro di Ncd Gaetano Quagliariello la mette in rima su twitter: «La maggioranza sai è affiliazione – Tu voti per cambiar Costituzione – Il giorno dopo vinci premio in Commissione…». Dalla minoranza dem, l’ex capogruppo alla camera Roberto Speranza la prende meno alla leggera e chiede un dibattito parlamentare. Per il forzista Brunetta si impone un passaggio al Quirinale. Drastico il leghista Roberto Calderoli: si torni alle urne.

Il risiko delle commissioni parlamentari, con il gruppo Ala di Densi Verdini che – dopo il suo contribuito decisivo al via libera alla riforma costituzionale a palazzo Madama – si aggiudica tre vicepresidenze al senato (Finanze, Bilancio e Difesa) con Eva Longo, Pietro Langella e Giuseppe Compagnone, scatena una reazione immediata. I verdiniani partecipano infatti alla spartizione delle poltrone in quota maggioranza, dopo un incontro, all’ora di pranzo, tra il capogruppo del Pd a palazzo Madama Luigi Zanda e lo stesso Verdini: «Forse è il caso che Renzi ci dica se esiste una nuova maggioranza politica che sostiene il governo», chiede dunque Speranza. Il premier risponde dagli studi di Porta a Porta: «Verdini non è entrato in maggioranza. La maggioranza costituzionale è sempre più ampia di quella politica. Tutte le volte che votiamo sulle riforme ci sono maggioranze un po’ diverse. Non vedo la notizia». Ma le vicepresidenze delle commissioni del senato ai verdiniani? «Non c’è nessuna presidenza di Verdini. Ce n’è una di Forza Italia. Ma è un dibattito che non mi appassiona, appassiona gli addetti ai lavori». In effetti il forzista Altero Matteoli viene riconfermato alla guida della commissione Trasporti (con il voto di Sel e dei 5S), ma questo esito non era previsto dalla maggioranza che candidava l’autonomista Vittorio Fravezzi. Al quale però sono mancati voti anche da senatori Pd irritati dal pressing delle autonomie.

Alle proteste del capogruppo forzista a palazzo Madama, Paolo Romani, risponde l’«addetto ai lavori» Zanda: «Romani sa bene che in parlamento chi vota la fiducia al governo è in maggioranza, chi non la vota è all’opposizione. E le vicepresidenze delle commissioni, per prassi, vanno in parti uguali a parlamentari di maggioranza e di opposizione. Non capisco quindi cosa Romani vada dicendo su fantomatiche nuove maggioranze». Solo «ipocrite strumentalizzazioni allo scopo di polemizzare contro il governo», taglia corto Manuela Repetti, che in teoria non sostiene il governo ma fa appunto parte del gruppo di Verdini.
Ufficialmente in maggioranza Ncd prende la commissione Giustizia con Nico D’Ascola.