Ci sono musicisti che nel turbinare degli eventi, compaiono qua e là come presenze silenziose e intermittenti, adocchiati una volta e poi confinati nel silenzio del ricordo sporadico. Eppure la trama stessa degli eventi, il gioco labirintico di interdipendenze e relazioni che, assieme, costruiscono l’ordito di quella che chiamiamo «storia» – dunque anche la storia delle musiche – senza quelle presenze non avrebbe avuto gran parte del senso. Una di queste figure di «musicista per i musicisti», per tradurre un’espressione molto usata nel mondo anglosassone per riferirsi a qualcuno che ha tutto il valore necessario, ma pochissima fortuna mediatica, è...