Il 2023 è sicuramente l’anno del cielo pirotecnico. Converrà pensare meno alle miserie terrestri e orientare gli occhi in direzione delle stelle. Il calendario astronomico si aprirà il 4 gennaio con la prima tempesta di meteoriti per chiudersi intorno al 13 e 14 dicembre con la pioggia delle Geminidi: uno sciame colorato che, da entrambi gli emisferi, permetterà di osservare fino a 120 meteore all’ora, puntando lo sguardo sulla costellazione dei Gemelli. In mezzo, ci saranno passaggi di comete (febbraio) ed eclissi (di sole e luna).

SFIDANDO LA FORZA DI GRAVITÀ e rimanendo preferibilmente con la testa fra le nuvole, almeno a qualche metro di altezza, sarà anche l’anno dei «baroni rampanti». «Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi». Così recita l’incipit di quel romanzo: nel 2023 si celebra il centenario dello scrittore Italo Calvino (era nato nel 1923) e quel bambino appollaiato sull’albero sarà festeggiato anche dal Teatro Piccolo di Milano, dal 20 gennaio al 5 febbraio, con una produzione di Riccardo Frati.
Coltivare lo stupore attraverso la sospensione a tempo indeterminato della realtà triviale sarà una delle regole da seguire per non affondare in grigi orizzonti depressivi. Se il film di Spielberg The Fabelmans (in questi giorni nelle sale) è un atto d’amore alla dimensione della meraviglia, anche l’arte si conferma come un dispositivo per procurare incanti e sbalordimenti. Sono due le stelle polari dell’anno che verrà: Vermeer e Picasso.

Il 10 febbraio, il Rijksmuseum di Amsterdam inaugurerà una retrospettiva dai toni epici (visitabile fino al 4 giugno), raccogliendo ventotto opere dell’artista del Secolo d’oro (il museo olandese possiede quattro suoi capolavori, La lattaia, Donna che legge una lettera, Veduta di case a Delft, La lettera d’amore). Un’occasione unica, data la rarità della sua produzione – fra i dipinti conosciuti e dispersi in tutti i musei del mondo, se ne contano solo trentacinque.

IL 2023 SI PREANNUNCIA poi come l’anno della «picasseide». La scena dell’arte planetaria si inchina all’artista di Malaga nel cinquantenario dalla sua morte con un fiorire di mostre. Molte sono già in corso, ma l’8 febbraio aprirà al Musée de l’Homme di Parigi la più interessante: una rassegna che indaga i rapporti di Picasso con la preistoria.
Obiettivo, dunque, sognare a occhi aperti: il 16 ottobre del 1923 partiva l’avventura di Walt e Roy Disney, a Burbank in California. Ai cento anni di quella caleidoscopica fabbrica di immaginario saranno dedicati infiniti eventi. La mostra d’onore con costumi, oggetti di scena, manufatti e oltre 250 disegni originali avrà la sua prima tappa a Philadelphia (febbraio), mentre in Europa debutterà a Monaco il 18 aprile per poi proseguire il tour nel Vecchio Continente.