«Ho letto l’emendamento e l’ho trovato condivisibile. Credo che molti altri nel M5s la pensino allo stesso modo». Andrea Colletti, deputato di Pescara alla seconda legislatura, è il primo deputato del Movimento a firmare Ac 2790-bis, l’emendamento che chiede di sostituire l’Imu con una imposta patrimoniale progressiva.

Il deputato M5s Andrea Colletti

Colletti, in realtà lei è stato sospeso dal Movimento per due mesi per il No al referendum sul taglio dei parlamentari. Non è quindi nuovo a posizioni eterodosse.
Sì, ma la sospensione sta scadendo. E poi non sono sospeso dal gruppo parlamentare e so che molti hanno una sensibilità simile alla mia sul tema della tassazione dei patrimoni.

Che cosa l’ha convinta a condividere l’emendamento così smaccatamente di sinistra?
L’ho trovato condivisibile perché in Italia si tassa più il lavoro che la rendita e ci sono migliaia di persone che vivono tenendo i risparmi in banca. Ecco, l’immobilizzazione dei beni è un grosso problema nel nostro paese e l’idea di tassarli mentre nel contempo si toglie l’Imu che penalizza chi magari una seconda casa se l’è comprata lavorando sodo è giusta. Poi, certo, la proposta si può migliorare. Ma è un buon punto di partenza.

A destra parlano di «rapina a mano armata», di «mettere le mani nelle tasche degli italiani».
La destra storicamente ha sempre tutelato chi ha patrimoni rispetto a chi lavora. In questo caso però è anche un errore parlare di patrimoniale visto che si abolisce l’Imu che è una tassa molto iniqua a causa dei problemi nell’aggiornare il catasto: oggi una casa in centro ha estimi minori di una nuova in periferia.

Pensa che maggioranza e governo potrebbero, se non dare parere favorevole, almeno discutere la questione?
Me lo auguro perché il tema è molto rilevante. Non ho molte entrature nel governo, forse ne hanno di più Fratoianni e Orfini ma credo che sia comunque già importante essere riusciti ad aver aperto una discussione seria sul tema. Non solo in parlamento ma nel paese.

Lei modificherebbe alcuni punti dell’emendamento?
Beh, credo si possa migliorare distinguendo fra possesso di abitazioni e parte finanziaria, rendendo quest’ultima più pesante nel calcolo del patrimonio. Anche sulle aliquote si può ragionare magari aumentando la progressività su i più ricchi. Ma sono dettagli rispetto all’importanza di una proposta che apre una discussione e che può svilupparsi molto bene in parlamento.