Un segreto che non sveliamo mai ai giovani è che ci si sente vecchi quasi subito dopo il venticinquesimo compleanno. Proprio il giorno dopo. Come diceva la mia insegnante di Tai Chi: prima dei 25 il tuo corpo si prende cura di te; dopo i 25 tocca a te prenderti cura del tuo corpo.

Ad Hollywood ovviamente è tutto diverso. La giovinezza deve durare con l’intervento dei chirurghi se necessario. Per le donne questo è molto crudele. Per i maschi è più fattibile. Tom Cruise si comporta da ragazzo e Liam Neeson ha cominciato la carriera da action hero – adesso finita – dopo aver superato i 50 anni.
Ma Clint Eastwood ha fatto il vecchio per più della metà della sua carriera. Il «Mule – Il corriere» è solo l’ultima versione di un eroe che si è rifiutato di «entrare lieve in quella buona notte». È stato un vecchio soldato, un vecchio agente del servizio segreto, un vecchio regista, un vecchio astronauta, ovviamente un vecchio cowboy e la lista continua.

Forse ciò è dovuto al fatto che il vecchio Clint è entrato a far parte del cinema tardi. La co-star di Rawhide aveva 37 anni quando la trilogia dei western di Sergio Leone uscì nelle sale americane e, a dispetto della freddezza del benvenuto da parte dei critici, Clint iniziò la sua carriera da movie star. Ha interpretato ruoli secondari in tanti film e quando arriva l’ispettore Callaghan, Clint ha già 41 anni. Ma non importa. Anzi Clint è più a suo agio in quei ruoli maturi di personaggi con un passato – come Dirty Harry. E lui comincia a interpretare prestissimo ruoli di uomini che si sentono o sono percepiti come troppo vecchi per la loro missione. Nel 1982 «Honkeytonk Man» rappresenta una nuova direzione. La morte entra nella storia di un vecchio cantante malato di tubercolosi che va ad un ultimo spettacolo con suo nipote. Clint aveva 52 anni.

L’età comincia ad essere un tema ricorrente, fino a «Gli Spietati», forse il suo capolavoro, che esce nel 1992 e conquista critica e pubblico – e vince pure agli Oscar. Il suo vecchio cowboy e killer William Munney sembra una versione di Clint: qualcuno che ha fatto i soldi da una vita violenta alla quale ora rinuncia. Munney è l’uomo senza nome ma con un nome, una storia e dentro la storia: una figura matura e più reale come il vecchio di Gran Torino è una versione invecchiata ma più complessa dell’ ispettore Callaghan. Per più di trent’anni Clint ha utilizzato la sua età come punto di partenza. Sicuramente c’è un po’ di vanità – il vecchio cane può mordere ancora – ma comunque Clint con suoi 88 anni è un’icona che ha fatto delle rughe e della ruggine dei dettagli importanti.