Come in una partita a Pong o un picchiaduro non-violento ma non privo di mosse speciali si è svolto il preludio della console war tra Microsoft e Sony durante l’E3 2013, che si è svolto a Los Angeles dal 11 al 13 giugno. La guerra vera per il dominio nell’era della nuova generazione di hardware per l’intrattenimento elettronico domestico si consumerà attorno al periodo natalizio, quando il colosso americano e quello giapponese combatteranno la battaglia campale nei negozi, senza dimenticare Nintendo, la cui Wii U, partita con molta lentezza, potrebbe risorgere con prepotenza grazie al carisma unico delle sue esclusive e un prezzo che sarà ridotto rispetto alle concorrenti. Le protagoniste indiscusse dell’evento californiano sono state Playstation 4 e Xbox One, già presentate e annunciate precedentemente, ma che solo a Los Angeles hanno rivelato quelle che sono le loro caratteristiche definitive o quasi.

Sebbene sia sostenuta da un pubblico prevalentemente americano e sia una macchina di indiscusso livello e portatrice di innovazione, XBox One desta qualche dubbio e timore tra i giocatori hardcore, proprio per la natura e qualità delle sue novità.
La nuova console Microsoft è pensata per essere più un centro multimediale che una «classica» console da gioco, questo perché tra le sue offerte ci sono molti elementi che per un giocatore di videogame possono risultare opzionali se non fastidiosi, anche perché vanno a intaccare la potenza e la memoria che la console utilizzerà per i giochi. XBox One avrà canali televisivi dedicati con programmi in esclusiva, funzionerà come decoder per vedere le altre tv, leggerà i blue-ray, sarà fortemente orientata verso una dimensione online.

«Always online», ecco il primo punto a sfavore, che fin dal suo esordio ha smorzato l’entusiasmo degli appassionati, perché sebbene XBox One possa funzionare anche quando è sconnessa e su di essa potremo guardare film e vedere la televisione, non sarà consentito videogiocare. Una cosa non da poco per chi vive in zone che la rete non raggiunge o per chi intende una console come un dispositivo per utilizzare i videogame sempre e ovunque. Quando si acquista un gioco lo dovremo autentificare ogni 24 ore attraverso alcuni server dedicati, una cosa sgradevole. Quindi oltre a venderci un gioco di cui non siamo «veri» proprietari, perché non possiamo neanche prestarlo a chi ci pare, essendo legato al nostro account, immaginate cosa potrà succedere quando uno di questi server avrà dei problemi o la nostra connessione non funzionerà per qualche tempo: dovremo rinunciare a quella partita che sognavamo dopo ore di lavoro e fatiche. I malfunzionamenti terrificanti di Sim City, uscito da pochi mesi per PC e molto spesso ingiocabile da molti dei suoi acquirenti, non hanno insegnato nulla a Microsoft che ha preferito continuare questa sua campagna all’insegna dei DRM (digital rights managements), nata fondamentalmente per difendersi dalla pirateria ma che finisce per offendere soprattutto chi il videogame l’ha comprato. Inoltre si penalizza così il mercato dell’usato, l’unico che conviene veramente per tanti videogamer.

Ma, in una maniera piuttosto complessa e nebulosa, Microsoft ha rivelato che sarà possibile vendere i propri giochi o acquistarne di usati. In pratica chi vuole un videogame già giocato da altri e ceduto ad un rivenditore dovrà ricevere un codice nuovo, previa la cancellazione del precedente; qui Microsoft se ne lava le mani lasciando ai publisher la facoltà di decidere se questo nuovo codice avrà un prezzo.

Insomma Xbox One sembra stia suscitando le antipatie di tanti giocatori, sebbene i giochi che ha presentato durante la conferenza possiedano il fascino romano-splatter di Ryse, le potenzialità di Quantum Break di Remedy e la spettacolare aura robotica di Titanfall. Gli zombi di Dead Rising 3 sono apparsi devastanti e il carisma di D4 di Swery, l’inventore di Deadly Premonition, non è affatto trascurabile, quindi è un peccato che chi non ha o non vuole una connessione non possa giocarci. Saremmo invece obbligati a tenerci in casa con XBox One l’antipatico, anche se tecnologicamente evoluto Kinect 2 a cu è dovuto il prezzo elevato della console: 499 dollari.

Mancano ancora pochi mesi al lancio di XBox One, una console su cui potrebbero girare giochi davvero interessanti ma che questa odiosa politica DRM e Always Online rende poco appetibili, chissà quindi che Microsft non cambi rotta, salvandosi da quello che molta critica e appassionati ritengono un viaggio suicida.

Sarebbe stato un futuro davvero tetro, e per molti solo nintendiano, se anche Sony avesse seguito la linea di Microsoft. Per fortuna, no. C’è chi dice che le cose potrebbero cambiare in futuro, ma la conferenza Sony è stata chiarissima su questo aspetto: Playstation 4 potrà essere giocata ovunque con o senza rete e ognuno potrà fare quello che gli pare con i propri videogame, quindi prestarli a chiunque e venderli se lo ritiene necessario. Il pubblico presente a Los Angeles e quello mondiale che ha seguito la conferenza in streaming ha esultato. Playstation 4, la cui forma monolitica ricorda quella antica della prima Ps2, è stata presentata durante l’evento ed è una console pensata fondamentalmente per videogiocare. Stando alle caratteristiche diffuse è potentissima, un vero mostro da gaming.

Il pubblico si è lamentato solo del fatto che le esclusive di Sony siano state meno appassionanti di quelle Microsoft ma va considerato che i grandi talenti che lavorano per Sony hanno appena sfornato un capolavoro per Playstation 3 come The Last of Us, vertice di questa generazione di console, e la nuova opera di David Cage, Beyond Two Soul, uscirà a ottobre solo sulla terza console di Sony. Insomma i giocatori di Playstation 3 non sono stati abbandonati come è successo a quelli della 360, che in due anni ha offerto al proprio pubblico davvero poco di valido e molto di «kinectico» ma scadente.
Anche Playstation 3 avrà molte funzioni multimediali ma non sembrano determinanti e non andranno a influire sul valore ludico della console. In ogni caso il nuovo Killzone e Order 1886 appaiono come giochi potenzialmente stupefacenti così come i tanti lavori indipendenti che gireranno su Playstation 4, tra tutti Transistor di Super Giant.

Bisognerà attendere ancora qualche tempo per vedere le novità di studi Sony dal talento di Naugthy Dog, Media Molecule e Quantic Dreams.
Questi tre giochi usciranno comunque sia per Playstation 4 che per Xbox One, ma cosa sceglierà il pubblico se, come sembra, su Playstation 4 gireranno meglio? Sceglieranno XBox One o Ps4, una console che tra l’altro costerà addirittura cento dollari di meno della rivale e ci permetterà così di possedere davvero questi titoli e di goderne ovunque?[do action=”citazione”]Sul palco di Sony si è visto anche lo strepitoso Final Fantasy XV, ovvero l’ex Final Fantasy Versus XIII, in lavoro da sette anni, e l’attesissimo Kingdom Hearts 3, tra le cose migliori viste all’E3, come il nuovo trailer di Metal Gear Solid V, sorprendentemente ospitato sul palco verde di Microsoft.[/do]
Non sono ovviamente che speculazioni, ma se le cose restano così la vittoria di Sony potrebbe alla fine risultare realmente schiacciante.