Resta in carcere Michele Gaglione. «Solo la custodia cautelare riuscirà a scongiurare efficacemente il pericolo di reiterazione criminale», ha scritto il gip di Nola Fortuna Basile nell’ordinanza che conferma l’arresto del trentenne accusato di aver provocato la morte della sorella Maria Paola perché contrario alla sua relazione con Ciro, trans a cui la ragazza era legata sentimentalmente da tre anni. Per il gip esistono infatti «gravi indizi di colpevolezza in relazione alla condotta contestata all’indagato», e la modalità della morte di Maria Paola «denotano l’incapacità dell’indagato di controllare le proprie pulsioni aggressive e una accentuata pericolosità sociale».

Per due ore ieri mattina Gaglione, accusato di omicidio preterintenzionale aggravato da futili motivi, ha risposto alle domande del gip negando di aver voluto uccidere la sorella: «L’ho inseguita con la moto, è vero, ma solo per parlarle e perché volevo riportarla a casa», ha spiegato al giudice.

L’inseguimento è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorsi in una strada di campagna. Gaglione a bordo di una moto potente che tallona il motorino guidato da Ciro con Maria Paola seduta dietro. «Maria Paola era andata via di casa un mese fa e noi familiari eravamo disperati», ha spiegato ancora Gaglione stando a quanto riferito dai suoi difensori, gli avvocati Domenico Paolella e Giovanni Cantelli, secondo i quali l’uomo non avrebbe mai definito «infetta» la sorella per la sua relazione con un trans.

Una versione che contrasta fortemente da quanto raccontato da Ciro ai carabinieri. Per il giovane fidanzato di Maria Paola durante l’inseguimento in moto Gaglione lo avrebbe più volte minacciato di morte gridandogli «ti taglio la testa» e colpendo con un calcio lo scooter. Dai rilievi effettuati dai carabinieri sul mezzo risulterebbero i colpi assestati alla carrozzeria del motorino.

Dalla clinica di Acerra nella quale è ricoverato per le ferite riportate in seguito alla caduta, il braccio destro ingessato e una lesione alla coscia, ieri Ciro ha confermato l’ostilità della famiglia Gaglione alla sua relazione con Maria Paola che, ha ricordato, per questo sarebbe stata picchiata e minacciata, anche di morte. Michele, ha raccontato, «mi diceva ’non devi stare con mia sorella oppure ti ammazzo. Lui preferiva che la sorella morisse piuttosto che stare con me». E ancora: «Il 13 luglio io e Paola dovevamo scappare insieme ad Acerra. L’hanno picchiata». Violenze alle quale avrebbe partecipato anche il padre della ragazza: «Anche lui l’ha picchiata – ha ricordato Ciro – L’ha picchiata davanti a me». La mia famiglia mo vuole bene per quello che sono, no ce la faccio più. Doveva succedere a tutti e due». ha ammesso tra le lacrime.

I funerali di Maria Paola si terranno oggi pomeriggio alle 16,30 nella parrocchia San Paolo Apostole di Caivano.