Sono accusati di violenza sessuale di gruppo i tre ragazzi di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, di età compresa tra i 18 e i 19 anni, sottoposti a fermo dalla polizia martedì notte per gli abusi compiuti lo stesso pomeriggio su una ventiquattrenne di Portici.

L’aggressione è avvenuta nella stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano. La ragazza li conosceva di vista, un comune amico aveva fatto le presentazioni. Una ventina di giorni fa il branco aveva provato ad abusare di lei nella stessa stazione ma era arrivata la metro, la vittima era riuscita a divincolarsi e a scappare sul vagone. Essendosi liberata, aveva deciso di non denunciarli.

Martedì si sono avvicinati di nuovo: con il pretesto di chiederle scusa, l’hanno convinta a fidarsi di loro. Hanno finto che fosse tutto risolto offrendole da fumare ma nel vano dell’ascensore l’hanno aggredita. Strappati via i vestiti, hanno abusato di lei a turno: due tenevano le porte ferme per bloccare la cabina mentre il terzo consumava la violenza. Le telecamere della stazione, però, hanno ripreso la sequenza fornendo una delle prove decisive. La ragazza, rimasta da sola, è riuscita ad arrivare al binario, dove è stata notata da un passante: era su una panchina con i vestiti laceri, in lacrime e sotto choc. La stessa persona l’ha accompagna a sporgere denuncia in commissariato. Da lì è stata portata nella clinica Villa Betania.

Dal suo racconto la polizia è risalita all’amico comune che, convocato dagli agenti, ha fornito le identità degli aggressori. La vittima li ha poi riconosciuti attraverso i profili Facebook. I tre volti erano coincidenti con quelli ripresi dalle telecamere e il cerchio si è chiuso: in poche ore si è arrivati al loro fermo.

Nel vano dell’ascensore sono stati trovati fazzoletti di carta con cui si sarebbero ripuliti: sono stati acquisiti dalla Scientifica, insieme agli abiti della ragazza, per fare le comparazioni delle tracce biologiche con il dna prelevato dai tre indagati. Oggetto di analisi saranno anche i cellulari. Due di loro sono già noti alle forze dell’ordine rispettivamente per porto abusivo di coltello e per rapina. Oggi è fissata l’udienza di convalida del fermo davanti al gip.

I sindaci di Portici, Vincenzo Cuomo, e di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, ieri sono andati a portare la solidarietà delle due città alla ragazza, offrendo anche supporto legale. In serata è stata organizzata una manifestazione nella stessa San Giorgio, «Una candela rossa per essere comunità»: cittadini, forze politiche (ma senza simboli di partito) e associazioni sono state invitate ad accendere una candela nella piazza antistante la stazione della Circumvesuviana.

«Ci stringiamo attorno a tutte le vittime che subiscono vessazioni da parte di coloro che si sentono forti, ma invece sono solo dei mostri» ha spiegato Zinno. «Se colpevoli, nessuna pietà» il commento del governatore campano, Vincenzo De Luca. Gli episodi di violenza si susseguono nelle stazioni della Circumvesuviana, il presidente dell’Eav (che gestisce la linea) Umberto De Gregorio ha spiegato: «In 3 anni abbiamo quasi raddoppiato le telecamere, oggi sono quasi seimila».

De Gregorio ha «consigliato» alla ragazza di fare attenzione alle amicizie che frequenta. «Sono parole gravissime – ha commentato la senatrice 5S Virginia La Mura -, dovrebbe chiedere scusa se non dimettersi. La situazione delle stazioni è terribile, a Moregine hanno accoltellato due sedicenni per una rapina».

L’assessora alle Politiche sociali del comune di Napoli, Roberta Gaeta, sottolinea: «Mi chiedo se dietro le telecamere c’è un effettivo controllo. Come sono gestiti i livelli di sicurezza? Sono state notate persone moleste in stazione? Perché non sono state fermate prima?». Non sono mancate le polemiche politiche. La parlamentare dem Maria Elena Boschi ieri ha scritto su Twitter: «Tre ragazzi hanno violentato una donna a San Giorgio a Cremano. Sono italiani, sono criminali.

Non essendo di colore ancora il tweet di Matteo Salvini non è arrivato. Ma aspettiamo soprattutto più forze dell’ordine, più telecamere. Quando iniziano a governare?». Il ministro dell’Interno, sempre molto rapido a cavalcare la cronaca nera quando può servire alla propaganda leghista, è rimasto a lungo silente. Poi però nel tardo pomeriggio ha commentato: «Nessuna pietà per chi violenta donne e bambini, in galera a vita».