«Mi chiamo Maria Andrea Giraudo Baretto. Ho 38 anni, sono nubile e questa che racconto è la mia vita». La voce suadente di Lucia Mascino scorre su fotogrammi in bianco e nero: comignoli fumanti di fabbriche, ticchettio delle macchine da scrivere, il caos della città; in contrasto, filari di viti rigogliose, la raccolta dell’uva; primi piani di una donna in abiti novecenteschi. Come un fiume lento e tranquillo, le immagini si susseguono in un sovrapporsi di epoche e persone, creando un corto circuito che sembra sospensione onirica.«UN FILM seduta spiritica», lo definisce il regista Giovanni Piperno, «il tentativo di mettersi...