Un quarto di secolo di proiezioni, eventi e incontri, che hanno raccontato fino a oggi la salute claudicante del nostro Pianeta. Il Festival CineAmbiente di Torino compie 25 anni e l’apertura della nuova edizione coincide, quest’anno, con la Giornata mondiale dell’Ambiente, il 5 giugno. Protagonisti dell’inaugurazione, nell’aula del Tempio della Mole Antonelliana, i Marlene Kuntz che presenteranno il rogetto Karma Clima, che coniuga musica e difesa dell’ambiente e coinvolge artisti e cooperative di comunità.
Fino al 12 giugno saranno proiettati al Cinema Massimo di via Verdi 87 titoli (a ingresso gratuito), sia italiani sia internazionali, inseriti nelle diverse sezioni: le due competitive Concorso internazionale e Concorso Cortometraggi, e fuori concorso Made in Italy (il meglio della produzione italiana dell’ultimo anno), Panorama (i più spettacolari e importanti film ambientali girati nel mondo).

Sfogliando le sinossi dei film selezionati nel concorso principale i temi sviscerati sono vari: la corsa a giacimenti «artigianali» di petrolio nel Myanmar (A Thousand Fires), il sistema finanziario interconnesso agli effetti climatici (Hot Money), il ruolo storico del carbonio (Carbon: The Unauthorised Biography), ecosistemi sperduti da preservare (Geographies of Solitude), l’economia circolare (Going Circular), potenza e vulnerabilità dei corsi d’acqua (River), futuristiche disavventure nella «steppa dei mammut» (Pleistocene Park), l’espansione dell’industria della carne (Ressources), ritratti di una generazione sacrificata in cerca di futuro (Tout commence).

«Dalla sua nascita e per oltre vent’anni, il festival – racconta il direttore e fondatore di CinemAmbiente Gaetano Capizzi – non ha solo registrato e documentato ma spesso anche anticipato temi destinati a dominare il dibattito ambientale internazionale e ad attirare nel tempo l’attenzione di parti sempre più ampie dell’opinione pubblica. Nel 1998 pochi parlavano di ambiente, a Torino come ovunque, e ancor meno lo vedevano sul grande schermo. CinemAmbiente è stato il primo festival del settore nato in Italia, ma anche uno degli esperimenti-pilota a livello internazionale. Oggi non sono diverse solo le emergenze del Pianeta anche il cinema ambientale è molto cambiato. Ha affinato le sue qualità espressive, il suo linguaggio, la sua capacità di trasmettere contenuti anche complessi. In questo senso, il cinema ambientale di oggi si può considerare un modello di quella comunicazione scientifica efficace tanto invocata e dibattuta durante la pandemia».

Il claim dell’edizione 2022 è For a Green Era: un auspicio in un momento in cui la guerra in Europa ci riporta indietro nel tempo e l’immenso dramma umanitario è destinato ad accompagnarsi a un dramma ambientale, in termini di devastazione dei territori, inquinamento da armi, brusche retrocessioni della prospettata transizione ecologica. A questo scenario non si può che opporre la speranza di un futuro in cui sulla distruzione prevalga la «cura della Terra predicata da Vandana Shiva», special guest di quest’edizione. L’attivista indiana interverrà in un panel dedicato al ruolo delle donne nel cambiamento climatico e all’alimentazione, venerdì 10 giugno (dalle ore 9,30 alle 17, Fabbrica delle E). Il giorno prima, 9 giugno, Vandana Shiva, che riceverà il premio «Dalla Terra alla Terra», sarà ospite del dibattito «La terra contro la guerra» (ore 20, Cinema Massimo) insieme a Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele, di Libera e di Casacomune, e Lucio Cavazzoni, già fondatore di Alce Nero e ora presidente di Good Land.

CinemAmbiente allestisce, infine, con l’Università di Torino, la mostra The Environmental Photographer of the Year, fino al 31 agosto nel Cortile del Rettorato dell’Ateneo (via Verdi 8/via Po 17). Giunto alla sua 15esima edizione, il concorso Epoty celebra la capacità dell’umanità di sopravvivere e innovare e raccoglie immagini sul nostro impatto e ispirano a vivere in modo sostenibile.