Giorgio Abonante è il sindaco del comune di Alessandria e detiene la delega all’Ambiente. Si è insediato a Palazzo Rosso il 28 giugno del 2022, eletto da un’ampia coalizione di centrosinistra; dal Pd al M5s. Sui Pfas lo incalzano da tempo i comitati di cittadini, sostenendo di non ricevere risposte adeguate soprattutto sulla necessità di un biomonitoraggio e sulla formazione dei medici di base.

Sindaco Abonante, studi e analisi epidemiologiche hanno evidenziato la presenza di Pfas nel sangue dei cittadini di Spinetta Marengo, per dare una risposta alla loro preoccupazione quali iniziative il Comune di Alessandria ha messo o metterà in campo?

La presenza di Pfas nel sangue è purtroppo un dato generalizzato e di normalità perché questi composti chimici sono presenti nelle nostre vite da decenni; il dato desta preoccupazione se il livello di Pfas aumenta in modo rilevante e supera determinate soglie in alcuni luoghi o vicino a siti produttivi. Le iniziative private che hanno tentato di evidenziare questo fatto scontano, però, un approccio non scientifico ad esempio nella selezione del campione. Tuttavia, si tratta di dati che hanno un loro valore e che indicano all’amministrazione comunale di insistere sul tema della richiesta alla Regione di trovare le risorse per finanziare la terza fase dell’indagine epidemiologica a compimento degli studi già effettuati negli anni passati. Nelle ultime settimane abbiamo ascoltato nella Commissione consiliare Ambiente il referente del progetto Horizon 2020 «Scenarios», coordinato da un professore del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale (Francesco Dondero, ndr). Il progetto ha l’obiettivo di migliorare la comprensione degli effetti dei Pfas e di raccogliere importanti informazioni sulla nostra realtà territoriale per la salvaguardia della salute pubblica.

A che punto è il tavolo con la Regione su Spinetta Marengo e quando verrà predisposto il biomonitoraggio?

Sono già state effettuate due campagne di monitoraggio sulle matrici animali e vegetali ed è in fase di avvio una nuova serie di campionamenti. Dalle relazioni prodotte dagli enti preposti non sono emerse situazioni di particolare criticità ma si prosegue in ogni caso a ulteriori controlli per disporre di dati maggiormente significativi sui possibili livelli di esposizione da parte dei cittadini residenti nella Fraschetta (l’area est del comune di Alessandria, ndr). A quanto sappiamo, invece, lo studio propedeutico alla definizione dei criteri scientifici necessario al biomonitoraggio sull’uomo è concluso ed è pronto il protocollo per la richiesta di approvazione da parte del Comitato Etico. Una prima fase di controlli è già finanziata mentre si stanno cercando le risorse per partire con un monitoraggio su scala più ampia che preveda la possibilità di adesione anche da parte di cittadini che lo richiedano. Su questo tema Asl, Regione e Arpa sono gli enti preposti a concretizzare lo studio, anche a trovare le risorse necessarie che sono ingenti. Il Comune, su questo tema, è pronto a fare la sua parte.

Una questione su cui si battono i comitati è la formazione dei medici di base, ci sono reali progetti per un loro aggiornamento?

È stato predisposto dal gruppo di esperti regionali in collaborazione con l’Asl un documento informativo destinato ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta sui possibili effetti legati alla presenza di elevati livelli di Pfas nel sangue di pazienti. L’Asl ha già effettuato un primo incontro con i sanitari del territorio per presentare il documento che sarà inserito in una campagna di informazione più ampia indirizzata ai medici ma anche ai cittadini.

La questione Pfas non è di oggi. Quale discontinuità sta cercando rispetto alle precedenti la sua amministrazione?

Da sindaco cerco di tenere costantemente alta l’attenzione sul tema. Avere tutte le informazioni, e soprattutto saperle correttamente interpretare, è essenziale. Per questo ho chiesto un incontro ad Asl e Arpa per avere delucidazioni sugli ultimi dati dell’attività di monitoraggio di Arpa Piemonte riguardo le deposizioni Pfas nell’area. A poche settimane dal nostro insediamento, ho subito chiesto un incontro con la Regione Piemonte: gli attuali tavoli tecnici sono frutto di quella concertazione. In quei giorni, recependo le indicazioni dell’Asl, ho firmato la prima Ordinanza rivolta ai cittadini di Spinetta riguardo alla presenza di cloroformio nelle loro cantine. Rispetto al futuro, il nostro lavoro si svilupperà su tre assi: il primo è quello di un potenziamento del nostro settore comunale sul tema della salute perché le competenze interne in questo ambito sono troppo poche. Sta per vedere la luce il regolamento per l’istituzione dell’Osservatorio ambientale della Fraschetta e crediamo che nell’anno nuovo, grazie a nuove risorse umane, possa partire. Il secondo punto è una serrata interlocuzione con Solvay, alla quale riconosciamo il ruolo che sta avendo nella bonifica dell’inquinamento storico ma a cui chiediamo di impegnarsi ulteriormente per l’eliminazione, nei tempi tecnici ragionevoli, di ogni forma di inquinamento. Il terzo punto è la volontà – aiutati da Arpa provinciale e dall’Università del Piemonte Orientale – di insediare un centro di ricerca per le bonifiche ambientali, capace di attrarre sul territorio le menti migliori sul tema: non possiamo dimenticare che la nostra Provincia ospita oltre cento siti contaminati in attesa di bonifica, oltre ai due siti di interesse nazionale.