Politica

Chiamparino: potrei candidarmi Epifani resta capo di commissione

Democrack Congresso d'autunno, dopo l'unanimità, il segretario incassa le prime critiche

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 15 maggio 2013

Passo avanti di Sergio Chiamparino, passo indietro di Guglielmo Epifani. Questa è il bilancio di ieri nell’eterno minuetto dei posizionamenti interni Pd. L’ex sindaco di Torino Chiamparino, tirato in ballo dai giornali, ha ammesso di pensare a una sua candidatura al congresso Pd di ottobre «o di far parte di una squadra». «Faccio un altro lavoro, sono presidente di una fondazione bancaria», e questo per lui non è motivo di tirarsi indietro perché «la passione politica è una cosa che uno non può espellere», ha detto a Otto e mezzo, il programma di Lilli Gruber su La 7. Ma vuole verificare le «reazioni a questa disponibilità»: se si alza un coro di sì o se parte il tiro al piccione. Guglielmo Epifani invece, al terzo giorno di segreteria – non è ancora entrato nel suo ufficio al Nazareno – verifica che l’idea che lui sia un segretario «pro tempore» nel Pd è diffusissima, come gli ha fatto capire D’Alema, che per l’autunno ha chiesto «rinnovamento», in pratica rottamandolo. «La mia nomina è arrivata in un momento di difficoltà. Non l’ho chiesta ma non mi sono sottratto alla responsabilità. Detto questo, in un grande partito le polemiche ci sono sempre. L’importante è che siano a fini di interesse generale». Ma intanto ha deciso resta presidente della commissione Industria della camera, almeno fino all’autunno, impegno che poco si concilia con quello di un leader politico.

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