Sabato scorso su Rai3, durante la trasmissione Le parole, gli spettatori hanno assistito ad un gustoso scambio di opinioni sui cavoli. Gramellini, Roberto Vecchioni, Giovanna Botteri (corrispondente Rai da Parigi) e Gad Lerner hanno discettato dottamente su questi ortaggi. Evidenziandone soprattutto gli aspetti che, nel nostro immaginario, sono associati a accezioni e comportamenti negativi. Cavolata è una minestra di scarso sapore e modesto valore nutritivo, tipica delle tavole dei poveracci e di chi non ha di meglio da mangiare. E, traslando, fare una cavolata è attività da balordi, ignoranti. Non sai un cavolo, non hai capito un cavolo, sono modi di dire che contengono una certa quantità di disprezzo e di insofferenza non solo per l’oggetto del ragionamento, ma anche per il nostro interlocutore. Insomma, ne è venuta fuori una concezione del cavolo piuttosto sprezzante se non proprio negativa. A dire il vero ha cercato di correggere l’andazzo Botteri ricordando che in Francia le chou, il cavolo, è un ortaggio molto amato e petit chou è una locuzione frequentemente utilizzata in frasi vezzeggiative e affettuose. Tuttavia i francesi non hanno scoperto nulla di nuovo. Che i cavoli siano una famiglia botanica (Crucifere) alla quale appartengono ortaggi eccellenti in cucina e per di più dotati di importanti proprietà salutari ne erano convinti già i Greci, che ritenevano il cavolo un vegetale nobile e sacro anche perché nato dal sudore di Zeus. Anche i Romani lo mangiavano con gusto, tanto che Catone il Vecchio, III-II secolo a.C., lo considerava addirittura una panacea. Utile non solo contro le eccessive libagioni, ma anche per contrastare tristezze e malinconie. Chissà. Oggi la scienza testimonia che broccoli, cavolfiori, verze, cavolini di Bruxelles sono alimenti di particolare interesse nella prevenzione dei tumori. Questo effetto protettivo (apprezzabile a partire da una porzione settimanale) è soprattutto dovuto alla presenza dei glucosinolati, i cui principali derivati metabolici (gli isotiocianati) hanno dimostrato proprietà anticancro (specialmente contro i tumori della bocca, dell’esofago, del colon-retto, della mammella e del rene). Ne trovate una ampia documentazione in uno studio italo svizzero su Ann Oncol. 2012 Aug;23(8):2198-2203. Un altro studio (JAHA,2018;7:e008391) testimonia che nelle donne anziane un maggior consumo di cavoli (e di ortaggi in genere) protegge dall’aterosclerosi. Salviamo le capre e mangiamo i cavoli.