Derek Chauvin, l’ex agente di polizia di Minneapolis condannato per l’omicidio di George Floyd, si è dichiarato colpevole delle accuse federali di aver violato i diritti civili di Floyd, ucciso durante l’arresto avvenuto il 25 maggio 2020.
La dichiarazione di colpevolezza di Chauvin è il frutto di un accordo con l’accusa che consente all’ex poliziotto dinon affrontare un altro processo a gennaio, questa volta per un caso federale separato risalente al 2017, in cui è accusato di aver privato dei propri diritti un quattordicenne. In quel caso Chauvin aveva preso il ragazzo per la gola, lo aveva colpito alla testa con una torcia elettrica e poi aveva messo il ginocchio sul collo del giovane già ammanettato e che non opponeva resistenza.

IL MAGISTRATO non si è ancora espresso ed emetterà la sentenza nelle prossime settimane, ma Chauvin rischia altri 25 anni di prigione da scontare in concomitanza con la sua attuale condanna a 22 anni e mezzo per omicidio. Lo scorso aprile infatti Chauvin era stato condannato dalla magistratura statale, nel caso relativo alla morte di George Floyd. per omicidio non intenzionale di secondo grado, omicidio di terzo grado e omicidio colposo di secondo grado.

Le accuse federali, invece, includono 2 capi di imputazione perché Chauvin avrebbe privato Floyd dei suoi diritti civili non rispettando le procedure per l’arresto, spingendo il ginocchio sulla gola dell’uomo mentre era già immobilizzato con le manette, e per aver bloccato e ritardato le cure che un paramedico voleva prestare a Floyd quando era in fin di vita .
Secondo la legge del Minnesota, Chauvin dovrà scontare i due terzi della pena, ovvero 15 anni, e poi potrà beneficiare della libertà vigilata per i restanti sette anni e mezzo.

Gli altri 3 ex agenti presenti durante l’omicidio di Floyd, Thomas Lane, J. Kueng e Tou Thao, all’inizio di quest’anno sono stati incriminati con accuse federali insieme a Chauvin, e il loro processo inizierà all’inizio del prossimo anno.