La Cgil ribadisce il suo no al congelamento dei rinnovi contrattuali, chiesto da Confindustria a causa della deflazione. E anzi rilancia la contrattazione, anche rispetto alla vertenza aperta con il governo: «Il contratto nazionale di lavoro è l’esatto contrario, dal punto di vista filosofico, del Jobs Act. Nel contratto nazionale, infatti, sono le parti a decidere le regole e il terreno di gioco, l’altro è un elemento che cancella il ruolo delle parti e altera gli equilibri in campo», ha detto ieri il segretario confederale Cgil, Fabrizio Solari, intervenendo al seminario sulla contrattazione promosso dalla Filctem Cgil.

Riguardo ai rinnovi aperti, tra cui quello dei chimici, Solari ha osservato: «Siamo tutti consapevoli che non è questo il momento di avviare una discussione su un nuovo modello ma, allo stesso tempo, non rinunciamo ovviamente ai rinnovi contrattuali. Secondo il segretario confederale della Cgil, «molto probabilmente si andrà a provare a rinnovare i contratti esattamente come si faceva prima del ’93, ovvero considerando un ampio spettro di fattori, dall’andamento dei prezzi a quello del settore. Non aspettiamo di trovare l’indice, questo insieme di fattori dovrà essere il riferimento da tener conto per i rinnovi».