Quattro ore di sciopero generale in tutta Italia con «grande adesione». Otto ore nell’edilizia e in Emilia-Romagna per denunciare i morti sul lavoro a sostegno della sicurezza e per una «giusta riforma fiscale».

Cgil e Uil hanno riempito le piazza lungo la penisola, scioccata per l’ennesima strage sul lavoro a Suviana. Lavoratori di tutti i settori hanno voluto far sentire la loro voce per chiedere «di cambiare un sistema in cui il lavoro è solo una voce di costo da tagliare».

Il numero uno della Cgil, Maurizio Landini era a Brescia, dove la manifestazione si è conclusa a piazza della Loggia con un passaggio davanti alla lapide che ricorda la strage durante un comizio sindacale. Per Landini la causa dei morti risiede in una legislazione sul lavoro «che ha prodotto il fatto che oggi possano appaltare e subappaltare senza dover rispondere a nessuno. È il momento di andare alla radice del problema». Secondo Landini, dietro la strage di Suviana «ci sono due questioni generali: le centrali idroelettriche sono importanti per Italia, ma abbiamo le centrali più vecchie e dal 2018 ogni centrale è stata ceduta alle Regioni. Questo determina che devono andare a gara e tanti investimenti non li fanno più, gli investimenti ordinari non si fanno più». La condizione delle centrali idroelettriche, ha aggiunto Landini, mette in luce «la follia dell’autonomia differenziata che va fermata perché va contro i lavoratori. Abbiamo bisogno di unire questo Paese, non dividerlo». Non è mancato un passaggio sulla mancanza della Cisl: «Davanti ai morti ha deciso di non scioperare», ha detto Landini, sostenendo che «lo sdegno non basta, «chiedete a chi davanti ai morti ha deciso di non scioperare. Noi vogliamo unire», ha concluso il segretario della Cgil.

Il segretario della Cisl Luigi Sbarra ha risposto subito parlando di «uscita improvvida» e ricordando che le morti sul lavoro sono «una piaga che impone unità».

Il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri era invece al deposito Atac di Roma. Sugli incidenti sul lavoro ha parlato di «guerra civile» con oltre mille morti l’anno chiedendo al governo «misure immediate per fermare questa mattanza».

Adesione forte e conseguenti disagi nei trasporti anche se per i mezzi pubblici lo sciopero era articolato a seconda dei territori e non in coincidenza con quello dei treni fissato per la mattina. A Napoli il servizio dei bus è stato a singhiozzo mentre si è fermata la linea 1 della metropolitana. A Venezia l’adesione è stata bassa con poche corse dei vaporetti sospese.
«Altissima» la partecipazione dei lavoratori dell’Enel allo sciopero generale sulla sicurezza indetto da Cgil e Uil. «Dai dati in nostro possesso – spiegano -, oltre il 50% fra gli operativi, con punte che arrivano all’80%», sostengono Filctem Cgil, e Uiltec mentre l’azienda parla di «un’astensione dello 8,7%».

Le principali richieste che hanno guidato la protesta di Cgil e Uil riguardano la sicurezza sul lavoro e una riforma per un fisco più equo a favore di dipendenti e pensionati. Per la sicurezza si ribadisce il no al subappalto a cascata e la richiesta di maggiori controlli nelle aziende oltre al ripristino della parità di trattamento economico e normativo per i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati, come pare abbia deciso di accettare perfino la ministra Marina Calderone.

Sul fisco si chiede la riduzione dell’imposizione sui redditi da lavoro dipendente e da pensione e una lotta più serrata all’evasione fiscale mentre si ribadisce il no ai condoni e alle sanatorie. «In Italia – ha detto Landini – si è svalutato troppo il lavoro e leggi introdotte in questi anni stanno favorendo un modello di fare impresa fondato sullo sfruttamento, su appalti, subappalti e profitto a tutti i costi. Un modello che danneggia i lavoratori, che muoiono e si infortunano, ma danneggia anche il paese. Bisogna dire basta».