Sono partiti i congressi di categoria della Cgil, ultimo livello prima dell’assise nazionale della confederazione che si terrà a Rimini dal 15 a 18 marzo.

Dopo la fine dei congressi regionali che ha visto molte riconferme dei segretari, stesso copione dovrebbe avvenire anche nelle categorie, a meno che non ci sia la scadenza dei due mandati, introdotta da Bruno Trentin negli anni ’90.

Ieri è partito a Roma il congresso dei bancari della Fisac, oggi partiranno i congressi della Slc (comunicazione) a Bergamo e degli agrolimentari della Flai a Roma, domani quello degli edili della Fillea a Modena. Nel giro di due settimane si svolgeranno lungo la penisola i congressi di tutte le categorie, prima dei pensionati dello Spi che chiuderanno la tornata dal 21 al 24 a Verona.

LA FISAC È UNA DELLE POCHE categorie in cui si sarà un cambio al vertice. Il decimo congresso è partito ieri con la relazione del segretario generale uscente (per limiti di mandato) Nino Baseotto, a lungo segretario confederale con Susanna Camusso. A sostituirlo sarà un componente dell’attuale segretaria della Fisac.

FRA I BANCARI, IL DOCUMENTO congressuale “Il lavoro crea il futuro” (primo firmatario Maurizio Landini) ha prevalso con il 95,2% dei voti, mentre il 4,8% è andato al documento “Le radici del Sindacato”, prima firmataria Eliana Como, che ha avuto quasi il doppio rispetto al livello confederale: 97,59% al primo documento contro il solo 2,41% del secondo.

Nella relazione Baseotto ha rivendicato il rinnovo «dallo scorso autunno dei contratti di credito cooperativo, riscossione, assicurativi Ania». Nel settore esiste ancora un «contratto pirata, quello dell’appalto assicurativo applicato da una parte delle agenzie, da superare immediatamente», attacca Baseotto.

IN VISTA DEL RINNOVO del contratto nazionale dei bancari (che riguarda 260mila lavoratori) da discutere con Abi, Baseotto ha fissato le linee guida: «Va combattuta la tendenza a una continua riduzione degli addetti: abbiamo raschiato il fondo del barile, basta! Per noi non sarà più possibile consentire esodi al Fondo di solidarietà nella logica di due che escono ed uno che entra. La normalità – spiega Baseotto – d’ora in poi dovrà essere quella dell’uno a uno e, in alcuni casi, con un incremento netto degli addetti», sottolinea.

ALTRO ASPETTO DA AFFRONTARE è la «cosiddetta desertificazione bancaria: negli ultimi dieci anni gli sportelli bancari sono diminuiti di 11.231 unità; sono più di 3 mila i Comuni senza filiali, dove vivono 4 milioni di cittadini».

La risposta dell’Abi sul rinnovo del contratto non si è fatta attendere. Al congresso era presente Ilaria Dalla Riva, neo presidente del Casl (il comitato affari sindacali) dell’Abi che ha dichiarato: «Partiamo dal patrimonio di relazioni fra le parti che abbiamo saputo costruire, mantenere e alimentare per arrivare a un contratto sostenibile sul fronte economico».

Sul fronte dell’innovazione, preoccupata la finanziarizzazione. «C’è più di un mondo che sta altrove: Poste, società dei servizi finanziari, monetica, colossi come Amazon, Google, Facebook, che stanno sviluppando un’attività di intermediazione finanziaria», spiega Baseotto. Per affrontare il problema che riguarda la competenza di altre categorie, la proposta è alla confederazione: «Proponiamo di non toccare le titolarità organizzative che ciascuna categoria ha, ma invece di promuovere un coordinamento politico contrattuale da parte della Confederazione con il concorso di tutte le categorie coinvolte».

La conclusione della relazione è stata riservata al «ricambio generazionale» che «riguarderà anche il segretario generale»: «Da tempo avevano lanciato il progretto “Prospettiva Fisac 2023”, formando e inserendo tanti under 45, investendo sui giovani e sulle donne».