Elizabeth King è una cantante african american di soul gospel ed incarna tutta l’aneddotica di una classica storia in musica proveniente dal Deep South. Nata nelle aree rurali attorno a Grenada, Mississippi, è cresciuta tagliando cotone nei campi e cantando come da tradizione in famiglia. Il punto di svolta giunse quando, già madre di quattro figli divenuti quindici col passar del tempo, viene investita subendo gravi danni fisici. Da quella lunga convalescenza ha sviluppato ulteriormente la sua fede in Dio, che ad inizio anni Settanta l’ha vista arrivare ad avere incisioni e gloria con la leggendaria etichetta D-Vine Spirituals. Poi il nulla per quasi mezzo secolo, fino al 2021 quando torna in pista. Dietro a quell’avventura c’era ed è ancora presente il geniale Jimbo Mathus, il quale anche in questa occasione ha messo assieme fior di musicisti che sostengono la regina della musica sacra. La quale a dispetto dell’età è strepitosa, come si apprezza sia nel registro lento di Jesus dei Velvet Underground che nel funk psichedelico di Strech Out. Ondeggiante è delicata è Pure Heavenly Joy, raw and dirty è il blues di I Couldn’t Hear Nobody Pray, celestiale è il brano che dà il titolo all’album.