«È presente in me una fobia: incappare in mondi umani che avranno il potere di imprigionarmi. Questa paura crea in me il bisogno di fuggire in posti dove solo la natura comanda, madre o matrigna che sia». Nel ventre del pianeta, in una grotta delle Alpi Apuane a 650 metri di profondità, uno scultore scappa dal mondo, dalla massa, e trova un rifugio. Ha in mente un’impresa, realizzare «Il gigante nascosto», un’enorme statua praticamente invisibile al resto dell’umanità. Con le parole fuoricampo dell’artista Filippo Dobrilla (tratte da sue lettere, diari e interviste lette da Alessandro Benvenuti), ha inizio il film...