'O’ che la vole signorina?” l’apostrofavano in tal modo nelle aie, nelle osterie e nelle case del popolo -erano gli anni sessanta- dove la giovane ricercatrice Caterina Bueno andava a ritrovare canti popolari tramandati oralmente nelle campagne. Proprio lei, figlia di un pittore spagnolo e una scrittrice svizzera, approdati a Firenze durante la guerra, perciò sensibile alla parlata toscana sin da bambina che le lasciò la passione per le ninnenanne, i rispetti e gli stornelli. «Da piccola durante una gita a Bivigliano con alcune amiche chiedemmo dove si trovasse un certo luogo ad una vecchietta che raccoglieva legna. Ci rispose...
Visioni
Caterina Bueno e la bellezza ritrovata
Note sparse. Da uno spettacolo dedicato alla cantante toscana, Marco Rovelli realizza un libro cd con 21 brani. «Bella una serpe con le spoglie d’oro» è il titolo del progetto che mescola musica a storie di vita