«Dal punto di vista istituzionale quanto deciso dalla giunta per il regolamento rischia di creare una situazione di incertezza nel diritto parlamentare, perché sottopone alla variabile politica qualsiasi valutazione sugli emendamenti. E questo rappresenta un pericolo». Il senatore Felice Casson è uno dei dissidenti Pd che hanno dato battaglia sulle ddl Boschi. Martedì, in uno dei momenti più caldi dello scontro in aula, ha avuto un duro scambio di battute con il presidente Pietro Grasso sull’uso corretto del cosiddetto canguro: «Mi sono meravigliato che una persona che per tutta la vita ha fatto il magistrato non legga le norme del regolamento del Senato», spiega. Ieri la Giunta per il regolamento ha dato ragione a Grasso. «Ne prendo atto, ma noto che la giunta ha cambiato valutazione rispetto a quella di ieri espressa dal presidente del Senato», dice Casson. «Martedì era stata applicata la cosiddetta regola del canguro facendo riferimento agli articoli 85 e 85bis della Camera dei deputati. Io ero intervenuto in aula contestando il presidente Gasso e dicendo che l’articolo 85 bis della Camera non consentiva l’applicazione del canguro per le leggi costituzionali. Ho letto l’articolo ed era pacifico in questo senso. Stamattina (ieri mattina, ndr)il senatore Mucchetti ha riproposto la questione, quindi si è riunita la giunta. Che ha cambiato impostazione, dicendo che sulla base degli articolo 100 e 102 del regolamento era facoltà del presidente regolare in questa maniera il lavoro e quindi anche applicare il canguro. Quindi ha cambiato linea rispetto a martedì, ma soprattutto questo consente l’incertezza più assoluta nella gestione dei lavori d’aula. Questo dal punto di vista istituzionale è pericoloso perché consente alla presidenza del senato di seguire o meno i precedenti secondo valutazioni sostanzialmente non identiche.

Sel dice che si sta sta cambiando il regolamento del Senato a colpi di maggioranza. E’ d’accordo?
Guardi al di là della dichiarazioni proprio poco fa ho segnalato in aula il rischio dell’incertezza del diritto parlamentare.Non c’è più un criterio, un concetto chiaro.

La maggioranza sta forzando la mano pur di arrivare all’approvazione delle riforme?
Io credo che bisognerebbe discutere in maniera diversa. Tra l’altro proprio oggi il neo presidente della Consulta ha invitato a non avere fretta sulle riforme costituzionali. Sono d’accordo e aggiungo che bisogna discutere sui contenuti e non fare le corse. Noi avevamo proposto alcuni punti chiave sui quali ragionare e se solo ci fosse stata la volontà politica avremmo già chiuso.

Lei ha avuto uno scambio di battute abbastanza duro con il presidente Grasso, gli ha detto che più che i precedenti bisognerebbe studiare le norme.
Ho detto che basta leggerle, e mi meraviglio che uno che ha fatto il magistrato nella vita non lo faccia. L’articolo 85bis è chiarissimo e spiega che non si può utilizzare il canguro per le leggi costituzionali.

Quando il ddl arriverà alla Camera si presenterà lo stesso problema.
Quando il ddl arriverà alla Camera credo che ci saranno problemi ulteriori.