Amara partenza per le vacanze per i 174 dipendenti del Partito Democratico. Ieri mattina il tesoriere Bonifazi ha comunicato ai rappresentati dei lavoratori che dal primo settembre partirà la cassa integrazione a rotazione per 12 mesi. I debiti fatti per la (fallita) campagna referendaria sono troppo pesanti. Nonostante Renzi volesse attendere le prossime elezioni, il «rosso» di bilancio – e solo quello – è troppo forte: 9 milioni di euro a bilancio 2016. Per la campagna del 1«Basta un sì» si è speso 11,6 milioni, mentre le entrate per il 2 per mille dalla dichiarazione dei redditi si annuncia in calo rispetto al 2016.
Al momento non è chiaro se la Cig riguarderà anche i 24 giornalisti fra ufficio stampa e “Democratica”, mentre saranno esenti quelli in aspettativa per incarichi governativi.
Nonostante la notizia fosse nell’aria, l’incontro Francesco Bonifazi- rappresentanti dei lavoratori non è stato per niente sereno. I dipendenti hanno contestato i conti, la tempistica dell’annuncio – pochi giorni prima della chiusura agostana dell’intero Nazareno – e lo strumento da utilizzare. La rabbia dei lavoratori è motivata: i contratti da centinaia di migliaia di euro fatti a consulenti (primo fra tutti il guru delle sconfitte Jim Messina). In più anche i contributi dei parlamentari languono: tra i morosi ci sarebbero anche i renziani Ernesto Carbone e Yoram Gutgeld.
Cassa integrazione per i lavoratori del Pd
Democrack. Il tesoriere Bonifazi annuncia ai 174 dipendenti lo stato di crisi da settembre. Il "rosso" per la campagna referendaria è troppo alto. Renzi voleva attendere le elezioni ma non c'è tempo

Matteo Renzi all'entrata del Nazareno, la sede del Partito democratico
Democrack. Il tesoriere Bonifazi annuncia ai 174 dipendenti lo stato di crisi da settembre. Il "rosso" per la campagna referendaria è troppo alto. Renzi voleva attendere le elezioni ma non c'è tempo
Pubblicato 6 anni faEdizione del 28 luglio 2017
Pubblicato 6 anni faEdizione del 28 luglio 2017