Il giorno delle repliche, delle ricostruzioni. E soprattutto dell’interesse della giustizia sportiva e pure di un’ipotesi di concorso in corruzione sull’esame farsa di italiano di Luis Suarez all’Università degli Stranieri di Perugia, che ha consegnato in pochi minuti la cittadinanza all’attaccante uruguaiano del Barcellona, fino a qualche giorno fa a un passo dall’arrivo alla Juventus. Esame lampo, domande concordate, Suarez a digiuno di italiano, il buon esito anticipato per esigenze di calciomercato: la procura della federcalcio infatti ha chiesto gli atti alla procura perugina, che sta indagando per rivelazione di segreti d’ufficio e falso ideologico commessi dal pubblico ufficiale in atti pubblici e – novità di giornata – anche per concorso in corruzione, con riferimento agli articoli 110 e 319 del codice penale, per la rettrice dell’ateneo umbro: Giuliana Grego Bolli. Avrebbe fissato una sessione straordinaria d’esame per motivi inconsistenti. L’apertura di un’inchiesta federale – non è indagato né Suarez e neppure la Juve – potrebbe portare alla comminazione di sanzioni in ambito sportivo, qualora emergessero delle responsabilità.

E SE LA PROCURA della federcalcio ha aperto un fascicolo per vederci chiaro – è stata la Juventus a prendere l’iniziativa per il passaporto italiano di Suarez -, c’è stato il tentativo di ricomporre i pezzi del puzzle del presidente della Figc, Gabriele Gravina. «Credo si stia esagerando, lasciamo lavorare la procura federale, credo si debba avere fiducia nel corso della nostra giustizia sportiva», ha detto Gravina, che ha provato a sdrammatizzare aggiungendo che Suarez aveva già cominciato a masticare l’italiano ai Mondiali di sei anni fa, con il morso al difensore dell’Italia Giorgio Chiellini durante la sfida con l’Uruguay che gli costò una squalifica internazionale.

Nonostante il tentativo dei vertici Figc di innestare le marce basse, c’è stato poco da ridere anche nelle ore successive all’esplosione del caso Suarez e dell’immagine dell’Italia, alla berlina su siti e quotidiani di ogni angolo del globo. E a proposito di Juventus, è arrivata anche la lettera della legale della squadra bianconera, Maria Turco, chiamata in ballo dalla ricostruzione sul «Corriere della Sera», a firma di Fiorenza Sarzanini, basata su un’intercettazione in cui lo stesso legale si sarebbe impegnata con il direttore generale dell’ateneo di Perugia, Simone Olivieri, a inviargli tutti i calciatori extracomunitari che in futuro avrebbero dovuto sostenere un esame per la cittadinanza italiana, ottenendo così le rassicurazioni sul buon esito dell’esame di Suarez.

SI TRATTA della conversazione che ha portato i magistrati a configurare il reato di concorso in corruzione. L’avvocata Turco ha ammesso di aver messo in contatto lo staff di Suarez con l’Università degli Stranieri di Perugia, precisando però di non aver mai chiesto un trattamento di favore per l’attaccante sudamericano. E che le ricostruzioni giornalistiche sul suo coinvolgimento nella vicenda sono state «incomplete e fuori contesto».