«Qual è il colore del tuo sogno?» chiedeva Flaubert a Louise Colet, in una lettera dell’8 agosto 1846. Da quale altrove ci parla? Flaubert sognava di sdoppiarsi. O, forse, non lo sognava affatto: subiva fascino e conseguenze di una forza più forte di lui. Ne nasceva dunque una scissione fra l’uomo delle passioni e l’uomo dello stile. «Letterariamente parlando – scriverà sei anni dopo alla «solita» Colet – ci sono in me due uomini distinti: uno innamorato delle esplosioni, del lirismo, dei grandi voli d’aquila, di tutte le sonorità della frase e dei vertici dell’idea; un altro che scava e...