Caro Magri,

ho ricevuto ieri il suo articolo e l’ho letto quasi d’un fiato. Voglio esprimerle il mio entusiasmo e la mia ammirazione.

[do action=”citazione”]Il suo articolo è, a mio parere, il migliore fra tutti quelli che pubblicheremo, l’unico ad arrivare al cuore del problema e ad avere una dimensione filosofica.[/do]

Vi ho ritrovato le idee centrali di un’introduzione che avevo scritto per questo numero, ma espresse da lei meglio di quanto non abbia fatto io.

Leggendo il resoconto del suo intervento su Gramsci, avevo già avuto l’impressione che lei avesse una formazione filosofica, ed è per questo che ho tanto insistito per ottenere il suo testo. Ci sono riuscito e la ringrazio calorosamente per il suo lavoro.

Pubblicheremo il suo articolo integralmente, salvo alcune parti (all’incirca quattro pagine in tutto) che mi sono permesso di tagliare nelle prime quindici pagine del suo manoscritto. Sono passaggi che riguardano la storia recente del capitalismo italiano e che ripetono un po’ ragionamenti presenti anche nel rapporto di Amendola, da noi già tradotto.

Se lo desidera, le manderò all’inizio di settembre la bozza della traduzione, per essere certo che lei sia d’accordo con i miei tagli.

Cordiali saluti

Parigi, 27 luglio 1962