La spesa per la scuola è diventata una di quelle che le famiglie a reddito medio o basso non si possono più permettere. Come quelle impreviste, la riparazione dell’auto o la sostituzione di un elettrodomestico, che possono mettere in difficoltà un bilancio familiare. Quest’anno in modo particolare, con l’inflazione che ha contribuito a far lievitare i costi per libri, corredo scolastico e dizionari con spese medie che variano dai 300 euro iniziali per le scuole elementari fino agli 800 euro per le prime classi dei licei. Per le associazioni studentesche sono costi «inaccettabili».

«Oggi ricevere un’istruzione nel nostro Paese ha un costo troppo elevato. Libri, abbonamenti ai trasporti, corredo scolastico, certificazioni di lingua sono solo alcune delle voci di spesa che studenti e famiglie devono sostenere a prezzi folli – ha detto Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi – Vogliamo un Paese che dia la possibilità ad ogni studente di vivere la scuola con le giuste garanzie, ma dal Governo non arrivano notizie positive». La Rete ha annunciato anche «un presidio davanti alle scuole di tutto il Paese in occasione della prima campanella» e un sit in che si terrà oggi pomeriggio davanti al ministero di viale Trastevere per denunciare «la situazione drammatica del costo dello studio in Italia» e «per dire basta, non ce lo possiamo permettere». «Un diritto, quando perde la sua universalità e non è più accessibili a tutti, non è più effettivamente garantito», ha concluso Notarnicola.

Secondo Altroconsumo, che ha analizzato i costi relativi al materiale scolastico necessario in un anno, se si mette a confronto la spesa attuale per la cancelleria con quella del 2020, emergono gli aumenti: per la scuola primaria oggi si spendono 161 euro per i prodotti necessari, contro i 137 euro del dello scorso anno, (+17%). La secondaria richiede prodotti di base per 150 euro, mentre nel 2020 si spendevano 127 euro (+ 18%). Questo riguarda solo la cancelleria ma l’esborso più consistente è dovuto ai libri.

Tanto che anche Forum delle Associazioni Familiari, Adiconsum, Associazione Italiana Editori, Associazione Librai Italiani, Federcartolai, tra gli altri, hanno lanciato un appello per chiedere al governo che «nella prossima Legge di Bilancio venga aumentato lo stanziamento e rivisti i criteri di distribuzione per il diritto allo studio per le famiglie in condizioni di povertà dagli attuali 133 ad almeno 170 euro e che venga introdotta per tutte le altre famiglie, attualmente prive di strumenti di sostegno alla spesa per i libri scolastici, una detrazione fiscale al pari delle spese mediche».