C’era una volta Carina Lau, diva di Hong Kong. La protagonista di Bends, film affascinante ma un tantino irrisolto della promettente Flora Lau, si fa notare per la prima volta in un film di Jackie Chan, Project A II, sequel di uno dei più grandi successi dell’attore, regista e produttore.

Giunta a Hong Kong dalla Cina all’età di 14 anni, ha dovuto confrontarsi con il tipico spaesamento che coglieva e coglie ancora coloro che dalla terraferma si ritrovano nell’ex colonia inglese. Nata nel 1965, inizia la sua carriera nel cinema nel 1984, ma due anni dopo lavora già al ritmo di sei film all’anno. In pochissimo tempo l’attrice diventa una delle interpreti più richieste del cinema dell’ex colonia britannica. Le pressioni per averla come protagonista, garanzia di successo, diventano così forti che nel 1990, durante la lavorazione di Days of Being Wild di Wong Kar Wai, viene sequestrata per varie ore. Dietro il rapimento si celavano varie ipotesi: una disputa economica con un amante (Albert Yeung).

Si è poi scoperto in seguito che tutta la faccenda era manovrata dalle triadi. Una ritorsione crudele per vendicare l’affronto del rifiuto dell’attrice di partecipare a una serie di film prodotti con il denaro di operazioni illecite legate alla criminalità organizzata. Poco tempo dopo sono emerse foto di nudo integrale dell’attrice che sono poi ricomparse molti anni dopo, nel 2002, nelle pagine di un tabloid di Hong Kong il cui direttore responsabile è stato poi condannato a cinque mesi di reclusione. Nonostante questi incidenti di percorso Carina Lau ha continuato a essere una delle interpreti di riferimento di Wong Kar Wai e Jeff Lau e vince nel 1997 un premio per la sua interpretazione in Intimates di Jacob Cheung. Carina Lau è apparsa di recente anche sugli schermi italiani nel capolavoro di Tsui Hark Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma nel quale interpreta il ruolo dell’imperatrice. In Bends, Flora Lau le affida invece un ruolo antonioniano che l’attrice fa vivere esclusivamente di sfumature umbratili e impercettibili. Un ruolo degno di una diva d’altri tempi.